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Iodio: proprietà e benefici
Iodio: proprietà e benefici

Iodio: proprietà e benefici

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Data: 31 August 2018

Lo iodio è un oligoelemento necessario per la sintesi degli ormoni tiroidei. Più precisamente, la ghiandola tiroide aggiunge iodio all’aminoacido tirosina per produrre gli ormoni tiroidei.

Fonti alimentari


I frutti di mare, incluse le alghe marine come il fuco, sono le fonti più ricche di iodio in natura. Negli Stati Uniti, tuttavia, la maggior parte dello iodio si ricava dal consumo (generalmente elevato) di sale iodato (70 mcg di iodio grammo di sale) che, confrontato con il sale marino, ha un elevato contenuto di questo minerale. Il consumo medio di iodio negli Stati Uniti supera, per questo motivo, I 600 mcg al giorno.

Segni e sintomi di carenza


carenza di iodio può provocare un ampio spettro di affezioni che globalmente vengono definite ‘malattie da carenza di iodio’. Tale deficit può sorgere a qualsiasi età, ma si rivela particolarmente dannoso nelle donne in gravidanza, durante lo sviluppo del feto e per I neonati.

I seguenti sono disturbi tipici da carenza di iodio.

    • Gozzo
    • Cretinismo
    • Infermità mentale
    • Ritardo nella crescita
    • Ipotiroidismo neonatale
    • Ipertireotropinemia neonatale
    • Aumento degli aborti
    • nelle fasi precoci e tardive della gravidanza
    • Aumento della mortalità infantile

Queste patologie riflettono l’importanza di un’adeguata assunzione di iodio ai fini di una normale funzionalità della tiroide. Generalmente, una carenza di iodio può portare all’ipotiroidismo e/o ingrossamento della tiroide, comunemente definito “gozzo” . Se il livello di iodio è basso sia nella dieta sia nel sangue, si può verificare I· ingrandimento (iperplasia) delle cellule della tiroide, che determina iaumento delle dimensioni dell’ intera ghiandola alla base del collo. Il gozzo colpisce oltre 200 milioni di persone in tutto il mondo e in quasi. 4% dei casi è causato dal deficit di iodio. Negli Stati Uniti e in altri paesi industrializzati, si tratta di un’evenienza piuttosto rara poiché lo iodio viene assunto con il sale da cucina. Aggiunta di iodio al sale cominciò nel Michigan dove, nel 1924, il gozzo aveva colpito il 47% della popolazione. _rJ”onostante siano pochi gli individui che negli Stati Uniti presentano un vero e proprio deficit di iodio, tuttavia l’incidenza del gozzo continua a essere relativamente elevata (dal 5 al 6%) in alcune aree a rischio, a causa consumo eccessivo di alimenti che ostacolano l’utilizzazione dello iodio. Questi alimenti sono detti .gozzigeni’ e comprendono cibi come rape, cavolo, senape, radice di manioca, soia, arachidi, pinoli e miglio. La cottura solitamente rende innocui questi cibi.

Dose giornaliera raccomandata

Lattanti Dose
   Sotto i 6 mesi 40 mcg
   6-12 mesi 50 mcg
Bambini  
   1-3 anni 70 mcg
   4-6 anni 90 mcg
   7-10 anni 120 mcg
Adolescenti e adulti  
   Oltre gli 11 anni 150 mcg
   Donne in gravidanza 175 mcg
   Donne durante l'allattamento 200 mcg

 

Effetti benefici


Il ruolo principale dello iodio consiste nella sintesi degli ormoni tiroidei; pare, inoltre, che moduli I· effetto degli estrogeni sulla mammella.

Forme disponibili


Il termine ‘iodio, è usato comunemente per designare qualsiasi composto a base di iodio; in pratica, la sola forma elementare di iodio è lo iodio stesso. Lo iodio complessato con sodio o potassio (le più comuni forme degli integratori di iodio) è più correttamente definito ‘ioduro Sembra che 1- organismo tratti iodio e ioduro in modo diverso: gli ioduri esercitano un più intenso effetto sulla funzione tiroidea, mentre ementare è coinvolto principalmente nelle funzioni esterne alla tiroide, come la modulazione dell’azione degli estrogeni sul tessuto mammario. La ragione di questa differenza sta nel fatto che, a differenza del tessuto ghiandolare tiroideo, quello mammario manca degli enzimi che ossidano lo ioduro in iodio e ha bisogno della forma elementare dello iodio. Le fonti organiche di iodio (fuco, caseinato di odio eccetera) si preferiscono agli ioduri inorganici (ioduro di potase ioduro di sodio).

Usi principali


Lo iodio è generalmente utilizzato nella prevenzione del deficit di iodio. Ondo una ricerca canadese, lo iodio (in particolare il caseinato di iodio) può essere efficace nella mastopatia fibrocistica, un ingrossamento cistico benigno della ghiandola mammaria che può essere semplicemente fastidioso o provocare dolore intenso. Si ipotizza che la mancanza di iodio renda l’epitelio più sensibile alla stimolazione da parte degli estrogeni. Questa ipersensibilità può produrre secrezioni in eccesso, oltre I limiti assorbimento, distendendo I dotti della ghiandola mammaria fino a produrre piccole cisti e, successivamente, fibrosi (indurimento del tessuto causao dalla deposizione di fibrina, simile alla formazione di tessuto cicatriziale).
Studi sui ratti hanno dimostrato che esiste una gerarchia tra I vari composti dello iodio, nella correzione delle anomalie nel tessuto mammario causate da deprivazione iodica. Mentre gli ioduri correggono gli spazi cistici e, parzialmente, l’eccessiva riproduzione cellulare, lo iodio, nella sua forma elementare, riporta nella nonna l’intero processo patologico.questo motivo, sembra che lo iodio elementare sia la forma di iodio preferibile nel metabolismo della mammella.
Anche alcuni studi condotti sull’uomo hanno evidenziato che lo iodio elementare può essere ancora più efficace degli ioduri. Dal 1975 a oggi state realizzate tre ricerche cliniche su donne affette da mastopatia fi brocistica.

    • Studio non controllato con ioduro di sodio e ioduro legato a proteine.
    • Studio crociato, prospettico, controllato da ioduro a iodio molecolare.
    • Studio in doppio cieco, prospettico, controllato con iodio molecolare.

Risultati hanno dimostrato che, benché il trattamento con ioduri fosse !fficace nel 70% circa dei soggetti, si è avuta una maggiore incidenza di effetti collaterali (alterazione della funzione della tiroide nel 4%, iodismo 3% e acne nel 15%). Con lo iodio elementare, I risultati furono pressapj?oco gli stessi, ma senza alcuna manifestazione collaterale significativa. Effetto più significativo con lo iodio molecolare è stato un aumento a breve termine del dolore al seno in seguito all’ esame obiettivo, in concomitanza della riduzione dell’ indurimento della mammella e della scormparsa delle placche fibrose. II dosaggio di iodio molecolare era compreso 70 e 90 mcg di iodio per chilogrammo di peso corporeo. Tale dosaggio rappresenta un trattamento sicuro ed efficace contro questa patologia. Sfortunatamente, attualmente le forme di integratori usate vari studi (caseinato di sodio e iodio liquido) non sono ancora disponibili in comnercio.

Dosaggi specifici


La dose giornaliera consigliata per gli adulti è alquanto modesta: 150 mcg. Dosi eccessive di iodio possono inibire l’attività della tiroide e, per ragione, ma anche perché la sola funzione dello iodio nell organismo la sintesi dellormoae tiroideo, consiglio di mantenere I livelli di iodio (ioduro) dietetico o integrato sotto i 500 mcg al giorno.

Avvertenze e preceuzioni


La somministrazione di ioduro orale a breve termine a dosi comprese tra 1500 mcg e 250 mg al giorno riduce la secrezione degli ormoni tiroidei. In  casi, una dose di soli 750 mcg al giorno può inibire tale secrezione, in particolare negli individui con ipotiroidismo bordertine.
L’ aumento dell’assunzione di iodio con la dieta si associa anche a eruzioni cutanee simili all’ acne

Interazioni


Lo iodio non interagisce negativamente con alcun nutriente o farmaco se somministrato alla dose fisiologica (da 150 a 600 mcg).

Bibliografia

 

Boyages SC, Iodine deficiency disorders. J Clin Endocrinol Metabol 77, 587-591, 1993.

Ghent WR, et al., Iodine replacement in fibrocystic disease of the breast. Can J Surg 36, 453-460, 1993.

Paul T, et al., The effect of small increases in dietary iodine of thyroid function in euthyroid subjects. Metabolism 37, 121-124, 1988.

Chow CC, et al., Effect of low dose iodide supplementation on thyroid function in potentially susceptible subjects. Are dietary iodine levels in Britain acceptable? Clin Endocrinol 34, 413-416, 1991.

Hitch JM, Acneform eruptions induced by drugs and chemicals. JMA 200, 879, 880, 1967.




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