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L'eccesso di cortisolo e i suoi effetti sull'organismo femminile
L'eccesso di cortisolo e i suoi effetti sull'organismo femminile

L'eccesso di cortisolo e i suoi effetti sull'organismo femminile

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Data: 03 May 2018

Abbiamo precedentemente parlato, nell’ambito dell’articolo dello scorso mese, del cortisolo e di tutte le sue problematiche da un punto di vista introduttivo e basilare, considerando nello specifico quali valori si alzano in situazioni di forte stress legate soprattutto a dinamiche di overtraining.
Ciò che non si considera solitamente è che nelle donne, sovente, questo quadro di iper allenamento e alimentazione ipocalorica si esprime attraverso dei disagi maggiormente di carattere estetico, poiché inestetismi e stati alterati dell’omeostasi interna del corpo comportano anche a livello psicologico forti disagi, innescando un circolo vizioso al quale spesso non vi è rimedio.

Cosa succede all’interno del corpo di una donna, quando lo stress produce molteplici effetti collaterali?

Calo della Leptina

Nelle donne che intraprendono un regime alimentare ipocalorico altresì prolungato, si assiste a un calo della secrezione ormonale della leptina.
Essa è prodotta dal tessuto adiposo che ha un’azione di controllo sulla secrezione di cortisolo. Durante una dieta la produzione di leptina si riduce, poiché le calorie sono ridotte e quindi viene innescato un processo in cui l’ipotalamo invierà il segnale grazie al quale verranno consumate le riserve adipose e si avrà un aumento della termogenesi corporea, parallelamente però si alzerà il livello di stress a causa di un digiuno prolungato. Quindi il suo effetto è di regolazione anche sulla secrezione di cortisolo, con ulteriore aumento dello stesso.

Densità ossea in diminuzione

Altro importante effetto da non sottovalutare è sicuramente la diminuzione della densità ossea, che nella donna assume un ruolo fondamentale per la prevenzione dell’osteoporosi.
Una carenza di VITAMINA D va contrastata con una adeguata integrazione della stessa dall’esterno e attraverso l’esercizio fisico contro gravità e che quindi stimoli la mineralizzazione ossea e l’aumento della massa magra. Più la densità ossea diminuisce, e più si corre il rischio di incorrere in fratture ossee, problema tipico della menopausa.

Depressione, diminuzione della memoria e delle facoltà cognitive

Il circolo vizioso che si apre attorno a questo incremento dello stress psicofisico lascia spazio a un senso di depressione, soprattutto nel pubblico femminile, quando gli effetti negativi di un overtraining causano problematiche di natura estetica(ritenzione idrica, aumento di grasso e peso) che porta la donna a non uscire più da questo loop della continua ricerca della perfezione, incrementando ancora di più l’intensità degli allenamenti e riducendo ancora di più l’apporto calorico. Il tutto condito da insicurezze nel guardarsi allo specchio, malesseri continui e sensazione di inadeguatezza.
Anche sul piano cognitivo non si va certamente meglio, uno stato di stress intenso e cronico diminuisce la memoria e compromette la lucidità mentale.

Ipertensione ed iperglicemia

Elevati livelli di stress portano a vasocostrizione sanguigna con conseguente aumento della pressione arteriosa, il tutto aggravato dall’incremento della ritenzione idrica, in particolare delle molecole di sodio. Avviene anche un quadro di iperglicemia, dovuta alla insulina resistenza che si sviluppa per la mancata capacità di veicolare il glucosio dal torrente sanguigno alle cellule deputate, con la possibilità di sviluppare diabete di tipo II che se sommato all’ipertensione, crea la cosiddetta sindrome metabolica che affligge gran parte della popolazione italiana e mondiale.

Astenia e disturbi del sonno

Sensazione di stanchezza perenne anche a seguito di sforzi irrilevanti. Tale malessere deriva dal processo di catabolismo ormai innescato a danno delle strutture muscolari.

Inibizione ormoni sessuali

Un elevato livello di stress inibisce la produzione degli ormoni sessuali e quindi può causare problemi con il ciclo mestruale, nei casi più gravi porta all’infertilità.

Diversi studi sembrerebbero confermare che il cortisolo rappresenti un nemico per la salute delle donne

Molteplici gli studi condotti a confermare che il cortisolo rappresenta uno dei maggiori nemici in campo della salute e del benessere nella donna, provocando moltissimi effetti collaterali negativi tanto che andrà tenuto sempre a bada.
Una delle più recenti indagini sull’argomento, ha suddiviso un numero di donne in due gruppi (uno di donne giovani e uno di donne in fase di menopausa) e ha utilizzato inizialmente un questionario (three factor eating questionary) per analizzare le loro abitudini alimentari considerando tre parametri:

  • restrizione calorica volontaria, ossia la riduzione dell’introito di cibo al fine di perdere peso;
  • disinibizione, la tendenza a consumare liberamente cibo in risposta a stimoli specifici, come particolari stati emotivi;
  • appetito, la tendenza a consumare cibo in risposta a segnali fisiologici.

Come è stato condotto l'esperimento

Negli studi i soggetti erano ripartiti in due gruppi a seconda del loro comportamento alimentare: un gruppo con forte restrizione calorica volontaria, in pratica soggetti a dieta, e un gruppo con ridotta restrizione calorica, soggetti con una dieta normale. Per valutare la secrezione giornaliera di cortisolo è stata fatta una raccolta delle urine nelle 24 ore, in una giornata in cui l’apporto calorico è stato misurato, mantenendo costante la ripartizione in macronutrienti dei pasti consumati, senza alcun esercizio fisico e rigorosamente nei primi dieci giorni successivi al ciclo per le donne giovani, al fine di minimizzare eventuali fattori confondenti.

Cosa è emerso dai test?

I risultati delle analisi hanno mostrato un netto aumento dell’escrezione urinaria di cortisolo, corrispondente a una maggior produzione, per i soggetti con maggior restrizione calorica; un risultato che va a supportare l’ipotesi che la dieta possa essere un importante fattore di stress in grado di determinare un aumento della secrezione di cortisolo nelle 24 ore. Parallelamente attraverso i questionari è stato possibile rilevare come una dieta rigida fosse spesso associata a un forte aumento dell’esercizo fisico, spesso anche molto intenso.
Al termine dello studio condotto si può asserire dunque che una dieta troppo severa, specie quando accompagnata da un esercizio fisico troppo intenso, contribuisce a una elevazione cronica del cortisolo, creando una situazione che non soltanto rende vani i sacrifici fatti, ma aumenta anche il rischio di potenziali problemi futuri, dall’osteoporosi alla sindrome metabolica.

Questa introduzione ci consente di capire come moltissime donne, con l’intenzione di far bene e con la voglia di migliorare il loro aspetto fisico, improvvisino allenamenti devastanti e controproducenti. La psicologia femminile circa il dimagrimento e la forma fisica crea meccanismi piuttosto complessi e spesso non totalmente svolti in totale sicurezza poiché, regimi alimentari troppo restrittivi possono indurre a problematiche ben più gravi di un forte dimagrimento.

Protocollo di risoluzione ipercortisolemia

La soluzione all’ipercortisolemia femminile c’è e anche qui, come precedentemente spiegato nell’articolo del mese scorso, si deve considerare sempre l’andamento circadiano del suddetto ormone.

I prodotti che possono aiutare a gestire il cortisolo nell'organismo

Esso ha un picco soprattutto nelle prime ore del mattino fra le ore 5:00 e le 8:00, pertanto assumere un NeuroSURGE appena svegli e prima di dormire (poiché la notte subisce ancora un incremento rilevante) potrebbe essere certamente una soluzione per iniziare a contrastarne l’innalzamento.
Per quanto riguarda il discorso dell’ipertensione e dell’iperglicemia,è bene cominciare con l’utilizzo di un regolatore glicemico (CHNOS MIMETIC) che veicolerà il glucosio nelle giuste direzioni e non solo nel torrente sanguigno, a danno dell’organismo che svilupperà insulino resistenza.
Insieme a esso si può aggiungere nel protocollo uno degli ultimi arrivati in casa Yamamoto Nutrition: Glucovit, che oltre ad agire sulla glicemia e il controllo degli zuccheri, si rivelerà importantissimo anche per intervenire sull’apparato cardiovascolare.
Contro la stanchezza indotta da stress, certamente il pool vitaminico alla base della formulazione di Multivita DONNA, aiuta a conferire equilibrio ed energia sufficiente, abbinando anche UltraBAdvanced c’è da parte dell’organismo una ottimizzazione del cibo a scopo energetico.

Cosa cambia sul piano dell'allenamento?

Dal punto di vista dell’allenamento ricordiamo che occorre abbassare le resistenze createsi nel sistema circolatorio, attraverso un lavoro di tipo aerobico che diminuirà anche l’impatto sulla glicemia. È bene, in generale, far decrescere carichi e intensità dell’allenamento per lasciare spazio a lavori di meditazione e rilassamento, recuperando concentrazione e contatto con il proprio corpo.
Ascoltare il nostro organismo dall’interno non è cosa semplice, specialmente in stati alterati di equilibrio psicofisico, ma lo stress rappresenta il nemico numero uno del nostro secolo specialmente nello sviluppare malattie del tutto sconosciute e di cui fino a pochi anni fa non se ne conosceva neppure il nome. Di ogni sintomatologia va indagata la causa e va risolto il problema dall’interno, poiché ciò che si vede all’esterno è solo il manifestarsi di qualcosa di irrisolto dentro di noi.




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