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L'adiponectina, una preziosa alleata per la salute del cuore
L'adiponectina, una preziosa alleata per la salute del cuore

L'adiponectina, una preziosa alleata per la salute del cuore

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Data: 15 January 2018

Cosa è l'adiponectina e dove viene sintetizzata

L'adiponectina (indicata anche come GBP-28) è una proteina, un ormone proteico di 244 aminoacidi della famiglia delle adipochine che, nel genere umano, è codificata dal gene ADIPOQ la quale modula alcuni processi metabolici, inclusa la regolazione del glucosio e l'ossidazione degli acidi grassi nel tessuto muscolare.
Questa molecola è sintetizzata dalle cellule del tessuto adiposo, in particolare dagli adipociti bianchi maturi, e successivamente secreta dal tessuto adiposo nel flusso sanguigno e risulta pertanto molto abbondante nel plasma sanguigno (in funzione di altri ormoni).

I livelli di adiponectina e la percentuale di grasso corporeo

I livelli di adiponectina nel circolo ematico sono inversamente collegati con la percentuale di grasso nel corpo degli adulti, quindi più la quantità di grasso corporeo è elevata minore sarà la concentrazione dell’ormone (non è ancora stata chiarita l’associazione nei bambini).
Le concentrazioni di adiponectina oltre quanto scritto prima sembrano essere sesso-dipendenti, con livelli superiori nella donna rispetto all'uomo.
I recettori a essa associati sono AdipoR1 e AdipoR2 situati nel muscolo e nel fegato. l'adiponectina legandovisi inizia un processo a cascata di segnali a valle che attivano la AMPK (protein chinasi attivata da AMP) che a sua volta fosforila l'Acetil-CoA carbossilasi, diminuendo in tal modo la sintesi degli acidi grassi.

Funzioni ed effetti

  • Proprietà antiaterogeniche e antinfiammatorie di questa sostanza.
  • Relazione tra i livelli di adiponectina e l'estensione della massa grassa.

I livelli plasmatici di adiponectina sono correlati negativamente con:

  • Il BMI.
  • La pressione arteriosa sistolica.
  • I livelli gligemici a digiuno.
  • L'insulinemia.
  • L'insulino resistenza.
  • Il colesterolo totale.
  • L'LDL
  • I trigliceridi.
  • L'acido urico.

Al contrario, i livelli di adiponectina si correlano positivamente con:

  • Il colesterolo HDL.
  • La riduzione del peso corporeo.

L'adiponectina e il suo effetto protettivo sul cuore

Pertanto, per le sue proprietà anti-infiammatorie e anti-aterogene, l'adiponectina sembra avere un'importante effetto protettivo sul rischio cardiovascolare. A livello del cuore, inoltre, agisce come regolatrice del danno cardiaco, grazie ai suoi effetti anti-infiammatori e anti-rimodellamento ipertrofico.

Possiamo dunque confermare che con un aumento dell'adiponectina nel circolo ematico (sua produzione ecc.) si sviluppa:

  • Maggior tolleranza al glucosio.
  • Maggior colesterolo HDL.
  • Minor insulino resistenza.
  • Minor sintesi di trigliceridi.

Viceversa l'opposto, inoltre una riduzione delle concentrazioni sieriche si apprezza nell'obesità e nei soggetti affetti dalle tipiche malattie a essa correlate, come il diabete mellito di tipo II e le patologie cardiovascolari.

Entrando più nello specifico:

  • Essa aumenta la sensibilità epatica all’insulina riducendo contemporaneamente la neoglicogenesi epatica e incrementando l’assunzione di glucosio da parte degli adipociti e dei miociti.
  • Incrementa nel muscolo l'ossidazione di acidi grassi liberi prevenendo l'incremento di acidi grassi liberi e trigliceridi (dieta ad alto contenuto di grassi).
  • Effetti antinfiammatori che comprendono la soppressione della produzione di citochine infiammatorie (TNF-α e IL-6, proteina C e fattori di crescita), sia la modulazione dell’espressione della citochina antinfiammatoria IL-10 nei monociti e macrofagi.
  • Effetti antiaterogeni rappresentati da una modulazione della risposta infiammatoria dell'endotelio (indiretto) e un effetto diretto con l'inibizione dell'adesione monocitaria.
  • Effetti antiangiogenici comprendono l'inibizione della proliferazione delle cellule endoteliali. In caso di danno vascolare invece, l'adiponectina regola la risposta endoteliale al danno sopprimendo l'apoptosi e stimolando l'angiogenesi limitando l'ischemia.



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