Le barrette proteiche sono diventate uno degli alimenti più interessanti nel panorama del fitness e del bodybuilding, ma non solo. Questi snack ricchi di proteine stanno prendendo sempre più piede tra chi vuole iniziare a seguire un regime alimentare senza rinunciare alla merendina golosa e "cioccolatosa"; grazie al fatto che legano un sapore gustoso a qualità funzionali.
Non è però tutto oro quel che luccica! Anche se le barrette con aggiunta di proteine sembrano una soluzione ideale e super sana rispetto a comuni dolcetti confezionati (insomma, il meglio dei due mondi), spesso e volentieri sotto a questa immagine si cela uno scenario ben diverso.
Molti snack proteici vengono prodotti guardando solamente alla palatabilità del risultato finale, cosa che porta all'inserimento di zuccheri, grassi idrogenati, coloranti etc. Insomma, alla fine dei giochi ci ritroviamo con un junk food con proteine aggiunte. Tanto varrebbe mangiarsi uno Snickers con un frullato di whey protein!
In questo articolo vedremo tre più importanti principi da seguire per scegliere le migliori barrette proteiche e quali valori dobbiamo controllare in etichetta per prendere decisioni consapevoli e informate.
1. Analisi dei valori nutrizionali
La prima cosa da analizzare sono i valori nutrizionali, quindi le quantità di grassi, carboidrati e proteine. Andiamo per gradi:
- Grassi: i grassi sono il primo valore da controllare. Ci sono alcune barrette low carbs che avranno valori di grassi relativamente alti ma, negli altri casi, occhio a non esagerare. I grassi infatti sono il ciò che rende un cibo palatabile (buono e delizioso). Pensate alla Nutella o a qualsiasi biscotto in commercio. Hanno una percentuale di grassi anche superiore al 30%! Il mio consiglio è quello di orientarsi sempre su barrette proteiche con un contenuto di grassi inferiore ai 20 gr (di nuovo, salvo le barrette low carbs).
- Carboidrati: il secondo elemento particolarmente ostico sono i carboidrati e, in particolare, gli zuccheri. Il sapore dolce è infatti una determinante importante di acquisto. Come detto sopra, ci sono alcune barrette "low carbs" con un contenuto piuttosto basso di carboidrati. In tutti gli altri casi il mio consiglio è quello di non superare i 40 gr di carbs per barretta (ci sono molti dolciumi e merendine che ne hanno 50 gr circa, quindi regolatevi!).
- Proteine: ovviamente, in questo tipo di snack il contenuto proteico è fondamentale. Ci sono diverse percentuali proteiche che si possono trovare in commercio, il mio consiglio è quello di orientarsi su barrette con più di 25 gr di proteine ciascuna.
Per il resto, la scelta dei valori nutrizionali specifici dipende dalle vostre esigenze e dai vostri obiettivi. Se seguite una dieta chetogenica, un regime nutrizionale high carbs o iperproteico dovrete basare la scelta della barretta in base a ciò che si addice meglio al vostro piano.
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2. Composizione dei macronutrienti
Parallelo al discorso dei valori nutrizionali è quello sulla composizione dei macronutrienti. Quali saccaridi? Quali acidi grassi? Quali proteine? Insomma, che fonti sono state utilizzate per produrre le barrette? Anche qui andiamo a dividere il discorso sulla base dei macronutrienti:
- Acidi grassi: un conto è che i grassi derivino da frutta secca o da grassi insaturi in generale, un conto sono le barrette piene di acidi grassi saturi o comunque potenzialmente dannosi. Controlliamo quindi gli ingredienti e stiamo attenti alla presenza di grassi saturi come l'olio di colza, palma, cocco o la generica dicitura "oli vegetali".
- Carboidrati: qui il problema principale è la presenza di zuccheri. Controlliamo nell'etichetta quanti dei carboidrati contenuti nella barretta siano zuccheri (meno sono meglio è) e andiamo a vedere anche la lista degli ingredienti. Minore è la presenza di zucchero (che non sia in cima alla lista insomma) meglio è.
- Proteine: il discorso proteine riguarda essenzialmente la fonte proteica e, di conseguenza, lo spettro aminoacidico. Una fonte più nobile ha uno spettro aminoacidico più completo, dunque ricco di aminoacidi essenziali e vicino a quello del muscolo scheletrico umano. Uno spettro incompleto è carente di alcuni aminoacidi essenziali e limita la proteosintesi. In generale, la fonte più nobile che si possa trovare è quella delle proteine del siero del latte, le whey protein. Altrettanto buona può esser considerata una barrette contenente le proteine del latte, quindi sia del siero sia caseine. Diffidiamo invece da fonti esclusivamente vegetali (soia o legumi affini) perché hanno un profilo aminoacidico peggiore. Eccezione fatta ovviamente per chi segue una diete vegana e può contare solo su queste fonti! In questo caso esistono apposite barrette proteiche vegan.
3. Presenza di altri elementi
Controlliamo infine la presenza di additivi, conservanti, coloranti e affini. In generale, più è corta la lista degli ingredienti, meglio è, anche se una minima presenza di conservanti è necessaria, sia chiaro, ed è buona cosa per il corretto mantenimento e conservazione dello snack. Evitiamo però prodotti con liste degli ingredienti infinite piene di elementi inutili volti solamente a rendere la barretta più vendibile, per esempio le barrette proteiche al pistacchio di un colore quasi fluo!
Conclusioni
La barretta proteica può essere una scelta vincente ma, prima di acquistane una a caso, chiediamoci se è veramente sana. Il mio invito, per chi è curioso e vuole fare un test, è quello di paragonare le etichette e i valori nutrizionali a quelli dei più comuni snack. Provateci e vi stupirete di molte similarità! Se la barretta che vorreste comprare risulta simile a una comune merendina con l'aggiunta di proteine, allora forse un frutto e uno shaker di whey potrebbero essere una soluzione migliore.