Scegliere di integrarsi non è un lusso per pochi o un privilegio riservato a chi guadagna di più, è molto altro. Si tratta di ascoltare e interpretare i segnali del nostro corpo poiché esso è il solo che può inviarci messaggi per risanare eventuali danni che solamente con una corretta alimentazione, non è possibile recuperare.
L'informazione come primo strumento per saper scegliere
L'informazione è alla base di un processo per scegliere quale siano i migliori prodotti che fanno al caso nostro, soprattutto se non si conosce il settore in questione o se alle volte si crede di saperne molto di più di un professionista magari laureato o comunque istruito e preparato con tecniche e metodologie di vendita settoriali specifiche.
Documentarsi è il passo successivo all'esigenza di aggiustare un dato problema o uno squilibrio momentaneo relativo a un parametro specifico che emerge dalle analisi del sangue. È grazie a un semplicissimo prelievo che si può conoscere la situazione attuale in cui versa il nostro corpo, e se da una parte le medicine prescritte dal medico di famiglia sono gli unici antidoti per eliminare i valori asteriscati, dall'altro la demonizzazione degli integratori accresce la mancata prevenzione con tutte le conseguenze che ne derivano a un clima di diffidenza sulla materia si aggiunge l'ipocondria che conduce spesso a una perdita di lucidità da parte del soggetto, facendo tabula rasa su qualsiasi attività motoria stia eventualmente praticando.
Ahimè questo è quello che realmente succede, ma a meno che non ci sia una patologia conclamata la domanda sorge spontanea: perché smettere di muoversi?
Le motivazioni che spingono all'abbandono di un programma di integrazione alimentare
La risposta a mio avviso è ancora da trovare, o meglio, non ne esiste una sensata. Quando persone apparentemente motivate abbandonano l'appena intrapreso programma per mettersi in forma e perdere quei otto/dieci chili di sovrappeso, lamentando tra le molteplici problematiche quelle di circolazione, c'è da chiedersi se dietro a questo improvviso abbandono non ci sia l'intervento di un eventuale medico che spinge il paziente a "tutelarsi" per ragioni di sicurezza da ogni eventuale rischio di aggravamento della sintomatologia, prescrivendo, oltre alle migliaia di capsule, l'astinenza dall'attività motoria.
Credo di aver assistito in undici anni di attività a molteplici di questi accadimenti, ma ho sempre cercato di mettere in guardia le persone puntando sul loro buon senso e istruendoli sulla PREVENZIONE di tutte le patologie che è possibile contrastare senza uso di farmaci. Credo fermamente nella attività fisica come forma di prevenzione verso miliardi di malattie: dalla sindrome metabolica, al diabete, all'ipertensione per finire con le malattie autoimmuni e posturali.
L'individuo deve capire quanto il movimento rappresenti un vero e proprio scudo di difesa, ma può farlo solamente se viene istruito da personale capace, appassionato e empatico, trasmettendogli ciò che si sa con passione e convinzione.
L'integrazione alimentare come alleato della salute
L'integrazione è un potente alleato per la salute e deve essere utilizzata sapientemente e in base alle necessità che il corpo richiede.
Considerare l'utilizzo di supplementazione non come un pericolo, ma come una risorsa per la nostra salute è la scelta da fare al fine di poter creare una barriera verso, per esempio, organismi patogeni e batteri (IMUGEN); oppure per difenderci da spasmi e disordini intestinali (DOLESTIN), nonché per attenuare gli stati infiammatori dell'apparato epatico dopo un periodo di stravizi alimentari (EPALIN-C).
Tutto questo non è possibile solamente con l'alimentazione, anche perché la maggior parte delle persone non riesce a seguire scrupolosamente un piano alimentare adeguato tanto da tenere le transaminasi sempre entro i valori di riferimento, di qui nasce l'esigenza di assumere quotidianamente degli integratori alimentari abbinati a una dieta intelligente e una attività fisica regolare e benefica. Tutto questo infatti deve apportare dei BENEFICI al nostro stile di vita, non occorre cambiarlo in toto stravolgendo le proprie abitudini e preferenze, ma solamente inserire quegli accorgimenti e cure in più che a lungo termine porteranno un valore aggiunto alla qualità di vita, riscontrabile anche numericamente eliminando completamente i famigerati valori asteriscati.
Difendersi dai falsi miti sull'integrazione alimentare
Troppi i falsi miti diffusi nel nostro quotidiano che erroneamente e pericolosamente dilagano negli ambienti quali palestre e nei grandi centri fitness, dove si crede di avere la verità in tasca e il giusto rimedio a tutto, ci vuole una grandissima dose di coscienza e di conoscenza per dire a che ne sa meno come si possa risolvere un problema di salute.
Ci vuole anche una grossa dose di pazienza da parte degli operatori del settore per cercare di eliminare le false credenze figlie dell'ignoranza, come per esempio la pillola brucia grassi miracolosa che farà dimagrire (continuando a mangiare come prima) in pochissimo tempo; oppure sentirsi quasi in colpa nell'assumere proteine post allenamento o amminoacidi in compresse, quasi come equivalesse a fare uso di stupefacenti provocando inoltre presunti danni irreparabili al fegato.
Questi sono solamente esempi di ciò che si sente nel 2018 sull'integrazione, convinzioni nate dalla disinformazione e dalla facilità di emettere giudizi senza sapere realmente di cosa si parli.
Non va tralasciato che a qualsiasi casistica ci si riferisca, dall'atleta professionista di bodybuilding piuttosto che il fighter di MMA; alla signora neofita o al ragazzo appassionato di palestra, c'è SEMPRE NECESSITÀ di assumere integrazione. Ciò che cambia è il tipo di esigenza ed è per questo che bisogna affidarsi sempre al top della materia prima e ai migliori professionisti del settore che sappiano indirizzare verso la strada giusta da intraprendere per raggiungere il benessere.