Ma come funziona e quali sono le cause che, talvolta, non gli permettono integrità?
Il processo digestivo parte dalla bocca
La prima cosa di cui dobbiamo essere sicuri è che tutto questo tragitto sia perfetto e non ci siano invasori durante tutti i vari processi della trasformazione del cibo.
L'obiettivo è che il cibo vada dalla bocca al circolo sanguigno in modo efficiente e programmato e che, quando digerito, incontri i microvilli intestinali dove, i nutrienti, accederanno al circolo sanguigno.
Se questo stato infiammatorio capita raramente o il corpo ha abbastanza potere anti infiammatorio, l'organismo riesce a neutralizzarlo ma se il problema diventa cronico o il corpo è già provato, il disturbo può diventare molto grave ed intaccare l'organo.
Tutta colpa del glutine?
Lo stesso vale per alcune categorie di alimenti che il corpo umano non tollera come, ad esempio, le fibre nei soggetti affetti da sindrome del colon irritabile.
Il gruppo dei cibi che maggiormente può irritare l’intestino è chiamato big 8 e comprende noci, arachidi, latte, uova, pesce, crostacei, soia e grano; tutti cibi che potrebbero scatenare reazioni negative nell'organismo.
Cosa fare e come curare il problema?
Nella maggior parte dei casi e come si può osservare anche nel protocollo del Dottor Eric Serrano, vero esperto in questo ambito, si richiede l'eliminazione dell'alimento che ha scatenato reazioni avverse oppure un suo consumo oculato: rimozione e, successivamente, reintroduzione per osservare se siano ancora presenti gli effetti indesiderati.
Generalmente, il soggetto che è intollerante ad un cibo o, ad esempio, al glutine, tenderà a sviluppare gonfiore, dolore articolare, infiammazioni cutanee o generali.
Per far sì che il corpo si pulisca e riparta da zero, è necessario rimuovere i cibi per almeno 30 giorni e, durante questo periodo, un valido aiuto potrebbe arrivare da elementi come glutammina e probiotici in grado di riparare il tratto intestinale danneggiato.
La glutammina è molto efficace per riparare il tessuto intestinale e, soprattutto, per ripristinare i villi dilatati che lasciano passare tutti gli elementi dannosi per il corpo.
Anche gli enzimi digestivi, l’acido cloridrico e la bromelina, che aiutano a digerire proteine, carboidrati e grassi, possono essere di enorme aiuto per facilitare i processi di trasformazione e riparazione.
E se il problema persiste?
Se dopo l'eliminazione e la successiva reintroduzione dei cibi il problema si presta nuovamente, è consigliabile rivolgersi ad uno specialista.
È doveroso ribadire che lo stress e una cattiva alimentazione siano fattori determinanti in grado di innescare facilmente l'infiammazione del tratto intestinale in quanto è dimostrato siano capaci di indebolire la flora batterica ed il sistema immunitario in generale.
Controlli periodici sono consigliati anche quando determinati disturbi sono superati.