Eccoci oggi ad uno degli argomenti cardine; oserei dire l'argomento per eccellenza.
Vedremo oggi qualche caratteristica e alcuni dei problemi più frequenti (e purtroppo più ignorati dalla gente ma anche dalla classe medica convenzionale) di quell'organo che possiede funzioni multiple (e di conseguenza disfunzioni multiple in caso di problematiche) nel nostro essere: l'intestino.
Il "secondo cervello"
L'intestino non è affatto solamente la parte interna di noi dedita a digestione, assorbimento ed eliminazione, bensì vedremo più in dettaglio quanto fondamentale sia per il nostro benessere psicologico e soprattutto per il nostro benessere immunitario.
Infatti, grazie alle sue caratterisriche peculiari, è definito "secondo cervello".
L'intestino è tra gli organi più bersagliati anche negli atleti, a causa di diete squilibrate, eccessive o errate che portano con sè conseguenze più o meno visibili (ma sempre presenti) e soprattutto conseguenze che spesso non riusciamo a ricondurre ad una problematica di origine intestinale.
Infiammazione di basso livello
Anche nel settore medico si sta diffondendo per fortuna oggi un concetto da secoli caro alla medicina naturale: l'infiammazione di basso livello (asintomatica) ma cronica e costante, la quale nasce in primis dallo stile di vita, alimentazione in testa, e si ripercuote in modo subdolo su tutto l'organismo dando luogo in soggetti diversi a diverse problematiche a seconda delle predisposizioni individuali. Tutte queste problematiche risultano poi di difficile riconduzione a questo stato infiammatorio cronico e di basso livello.
Febbre viscerale
La prima problematica che vedremo, riconducibile a questo stato cronico, che è anche la più diffusa nonostante quasi nessuno la percepisca su di sè, è la cosiddetta febbre viscerale che oserei dire riguarda il 95% della popolazione odierna.
Cosa significa questo termine? E' presto descritto: significa che, a causa di alimenti errati o combinazioni errate di alimenti corretti la sede intestinale va in surriscaldamento superando i 37 gradi centigradi; la cosa si ottiene per congestione ematica delle viscere. Di contro avremo la cute e le estremità anemici e quindi a temperature inferiori ai 36 gradi per non dire freddi.
Se la situazione descritta permane (ed è così nella stragrande maggioranza delle persone) si avrà una progressiva intossicazione cellulare: accumulo di tossine, rallentamenti delle funzioni di eliminazione tossinica e di scambio cellulare, alterazioni enzimatiche, di flora batterica e di pH digestivi.
Tossine e putrefazioni
Da ciò consegue un incremento della circolazione delle tossine nel sistema linfatico (che ne depositerà in altri organi e tessuti pur di alleggerirsi) e un incremento delle reazioni di putrefazione che daranno luogo a sostanze tossiche che, reimmesse in circolo, porteranno all'intossicazione cronica del soggetto.
Le putrefazioni aprono le porte a microorganismi patogeni; la microflora per noi benefica migliora invece con reazioni di fermentazione le quali si hanno quando le temperature viscerali rimangono nei range corretti. Queste alterazioni di microflora e di enzimi portano a maldigestioni con conseguenti stati di malnutrizione a prescindere dalla completezza (presunta) dei cibi ingeriti.
Feci maleodoranti
Le feci maleodoranti sono un altro frequente, classico e di facile rilevazione, sintomo di putrefazioni intestinali malsane e scorrette (ebbene sì: le feci non dovrebbero avere cattivo odore... nel caso di intestini sani; ora capite quanti sono i soggetti con febbre gastrointestinale nella nostra società).
Questo rialzo di temperatura viscerale, la cosiddetta "infiammazione nascosta" porta con sè anche sintomi più o meno immediati e rilevabili: flatulenza, meteorismo e riduzione delle difese immunitarie (l'intestino è sede e direttore di quasi tutto il nostro sistema immunitario).
La febbre viscerale è caratteristica di tutti gli infermi cronici: infiammazione sistemica, tossiemìa sistemica ( alla quale dedicheremo spazio in altri articoli), denutrizione e putrefazioni intestinali.
La febbre in superficie sarebbe indice di vitalità e di sistema immunitario reagente mentre la febbre viscerale indica un deperimento organico del soggetto ed una sua carente energia vitale per reagire all'intossicazione autoindotta; spesso in infermi cronici vediamo infatti un termometro che indica i 35 gradi mentre i loro intestini sono a 40 (incapacità a sviluppare febbre).
Intestino e abbigliamento
Abbiamo detto della relazione presente tra la pelle e le viscere; anche l'abbigliamento moderno aiuta il surriscaldamento viscerale non permettendo il corretto funzionamento termico della pelle la quale si ritrova "avvolta" da fibre che non consentono traspirazioni nè scambi termici adeguati).
Abbigliamento sportivo in tessuto "termico"
A proposito di tessuti inidonei mi permetto un suggerimento rivolto in particolare proprio allo sportivo; si trovano in vendita capi di abbigliamento in tessuti chiamati "termici" che altro non sono che tessuti sintetici che impediscono alla pelle la sua normale funzione.
Evitiamoli accuratamente preferendo invece capi composti da misti lana/seta i quali, nel rispetto totale delle funzione della pelle, con strati sottili e quasi impercettibili, donano un calore inimmaginato e sano.
Brufoli, eczemi e ascessi? Aiutano la detossicazione
Un fattore in aiuto alle viscere eccessivamente infiammate e surriscaldate sono gli sfoghi eruttivi: brufoli, eczemi, ascessi... ancorchè sgraditi benvengano poichè aiutano il lavoro di detossicazione organica.
Sono indice dell'energia del corpo che va eliminando le tossine (chiaramente andrebbero presi provvedimenti per mandare ad esaurimento gli sfoghi depurando il corpo); l'errore più grossolano sarebbe soffocare questi sfoghi o le sintomatologie espulsive che il corpo ci presenta (diarree, raffreddori, muco, brufoli, leucorree) magari con i classici sintomatici che si trovano in commercio. Bene invece assecondare il corpo e provvedere alla detossicazione/raffreddamento intestinale.
Alimenti febbricitanti vs alimenti decongestionanti
Dal punto di vista alimentare (poi vedremo qualche intervento utile per ripristinare le corrette temperature e reazioni intestinali) possiamo farci del bene imparando a discernere tra due categorie di alimenti:
- alimenti febbricitanti
- alimenti decongestionanti o rinfrescanti
Tra i febbricitanti troviamo: carni, carni lavorate, zucchero bianco, farine bianche, formaggi e tutti i cibi elaborati o non "naturali" per l'essere umano.
Tra i rinfrescanti: frutta e verdura crude, cibi ricchi di fibra e tutti i cibi che non impegnano l'apparato digerente, seguendo la fisiologia naturale dello stesso.
Più prolungato e impegnativo è il lavoro digestivo, maggiore la quantità di calore viscerale prodotto poichè avrà maggior durata la congestione delle viscere richiesta per il processo digestivo (tipica la sonnolenza post prandiale a indicare una carenza di sangue al cervello per la durata della digestione).
RImedi dalla medicina naturale
Dalla medicina naturale ci vengono in aiuto alcune piante sottoforma di olii essenziali, decotti, tisane o tinture: Menta Piperita, finocchio, cumino che con la loro potente azione antisettica, lenitiva e antiputrefattiva possono portare benefici inaspettati alla salute del nostro intestino.
Accanto a questi rimedi sicuramente un'idrocolonterapia periodica potrà esserci solo di giovamento.
Altre problematiche intestinali possono frequentemente insorgere, specialmente a chi, come l'atleta, deve spesso sottostare a regimi alimentari tanto ristretti e determinati quanto lontani dalla fisiologia del nostro intestino e vedremo di sviscerarli nei prossimi appuntamenti.
Bibliografia:
Manuel Lezaeta Acharán padre della teoria e autore di molti testi in cui ne parla tra cui "La medicina naturale alla portata di tutti" tradotto in Italia da Luigi Costacurta, altro grande estimatore della teoria.
Note:
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