La glucosammina è un monosaccaride amminico presente nell'organismo umano dove funge da costituente per diverse molecole quali glicoproteine, glicosamminoglicani, acido ialuronico e l'eparan-solfato. Queste macromolecole (glicosamminoglicani soprattutto) partecipano al mantenimento delle proprietà funzionali di tessuti sottoposti a continue sollecitazioni, come quelli articolari, permettendo il corretto funzionamento della matrice extracellulare stabilizzandola, sia funzionalmente che meccanicamente; inoltre presentano una secondaria azione antinfiammatoria.
Il tutto ridurrebbe il rischio di frizioni lesive dei capi ossei dell'articolazione, preservandone l'integrità e prevenendo la formazione di processi artrosici.
La glucosammina utilizzata per la produzione degli integratori è estratta dalla chetina, a sua volta ricavata dall'esoscheletro di gamberi e molluschi, viene inoltre rilevata la sua presenza nell'organismo umano sotto forma di liquido a circondare le articolazioni.
Per migliorare la salute della cartilagine, attualmente, gli integratori a base di condroitina solfato e glucosammina, componenti principali della cartilagine sono:
- glicosaminoglicani;
- acqua;
- acido ialuronico;
- proteoglicani;
- molecole di solfato di condroitina;
- collagene;
- elastina.
Questi elementi sono tenuti insieme in una matrice di collagene, questo complesso di molecole ha lo socpo di permettere l'ammortizzazione ed il regolare scorrimento delle articolazioni.
A causa di svariati fattori quali stress meccanici, età, infiammazioni e patologie possono provocare una riduzione della produzione di glucosamina possono insorgere problematiche legate a forme artritiche: ciò consiste in cartilagine sempre più fragile con successivo inspessimento del tessuto osseo sottostante e comparsa di osteofiti che provocano dolore e limitazione del movimento.
La glucosammina è importante per regolare la formazione della cartilagine, sostenerne il metabolismo, (maggior produzione di collagene e proteoglicani) e agevolare la produzione di acido ialuronico sinoviale (ammortizzante e lubrificante nel liquido sinoviale).
Diversi studi hanno rilevato che l'assunzione regolare di questi integratori sembrerebbe stimolare alcune cellule cartilaginee danneggiate ad autoripararsi.
Statisticamente parlando il 75-80% degli individui trattati con glucosammina ha riportato miglioramenti riguardo al dolore ed alla mobilità.
Al fine di mantenere queste proprietà della cartilagine, una persona ha bisogno di una dieta ricca di nutrienti e di un ampio rifornimento di glicosaminoglicani, solfato di condroitina e proteoglicani, altrimenti la cartilagine degenera più facilmente.
L'assunzione di glucosammina, sia sola che associata a condroitina, ha determinato:
- riduzione del dolore articolare in pazienti con osteoartrite;
- riduzione dei processi infiammatori articolari in soggetti affetti da osteoartrite;
- miglioramento generale della mobilità dell'articolazione soggetta al processo infiammatorio;
- miglioramento istologico;
- rallentamento della progressione della patologia osteoartritica;
- riduzione dei farmaci antinfiammatori utilizzati per la gestione della patologia osteoartritica.
Il solfato di glucosammina è la forma più attiva, in quanto apporta anche zolfo ed è la più stimolante per la produzione di glucosaminoglicani.
La durata della terapia deve essere di almeno 6-8 settimane per ottenere tutti i benefici da questo composto. Essendo la glucosammina solfato più semplice e piccola come molecola rispetto alle altre forme presenti in commercio, la sua assimilazione è veloce e ad alta percentuale, infatti il 98% (30% dalla cartilagine) della dose orale viene assorbita.
Dosaggio giornaliero: 1500 mg, suddivisi in minimo 3 assunzioni.
La glucosammina è oggi reperibile in commercio in diverse forme di integratori :
- glucosammina idrocloride - resa di glucosammina dell'83%;
- glucosammina solfato - resa di glucosammina del 65%;
- n-acetil glucosammina - resa di glucosammina del 75%.
NB: la posologia non subisce variazioni rilevanti.
Effetti collaterali più frequentemente osservati:
- pirosi gastrica;
- discomfort addominale;
- diarrea.
reazioni avverse si sono generalmente rivelate di modesta entità clinica.