Le proteine fanno male a fegato e reni?
Spesso e volentieri si sente questa affermazione in relazione ad alimentazione ed integrazione. Ogni volta che si parla di alimentazione e si pronunciano le parole proteine e aminoacidi qualcuno compreso medici e nutrizionisti attuano il cosiddetto "principio di cautela".
I medici sono talmente abituati a studiare le patologie che molti di loro si convincono di avere a che fare sempre con malati o potenziali tali.
Una delle prime cose che si studiano in relazione al rene, alla sua morfologia e funzione, è che le cellule di cui è composto e che servono alla filtrazione del sangue ossia i nefroni, sono nel rene umano ridondanti ossia eccedono di gran lunga il numero che sarebbe necessario per ripulire il sangue in condizione di vita normale.
La riprova di tutto ciò sta di fatto che una persona a cui viene asportato un rene può vivere una vita lunga e piena senza particolari restrizioni.
Tutto quello che sentiamo in relazione ai danni renali ed epatici per sovraccarico proteico, deriva direttamente dagli studi che sono stati fatti in relazione all'introduzione dei vari alimenti nei casi conclamati di specifiche malattie che coinvolgono il sistema epatico o renale.
In questo caso se si soffre di insufficienza renale, calcoli ai reni o ad una cirrosi epatica in atto ecc.. allora sì che ci si dovrà sottoporre ad una dieta che prevede un certo controllo sull'introito proteico giornaliero.
Otto dei venti aminoacidi sono essenziali per la vita.
Ossia debbono quotidianamente essere introdotti tramite l'alimentazione in quanto il fegato non è in grado di sintetizzarli autonomamente. Anche in caso di malattie gravi agli organi citati devono essere ingeriti.
Se un persona con un rene solo può mangiare più o meno tranquillamente ciò che gli pare, cosa succede ad un ragazzo di vent'anni in piena forma senza nessuna patologia in atto? Qual è la quota massima proteica giornaliera ammissibile?
Non esistono studi che indichino quali possano essere i massimi carichi proteici che una persona sana può sottoporsi al fine di non creare problemi a fegato e reni.
Lavori sui malati, invece, ce ne sono a migliaia.