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Silicio: proprietà, integrazione ed effetti collaterali
Silicio: proprietà, integrazione ed effetti collaterali

Silicio: proprietà, integrazione ed effetti collaterali

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Data: 21 February 2019
Tag: nutrienti

Il silicio è l'elemento più abbondante sulla Terra, dopo l'ossigeno. Il silicio cristallino (quarzo) è il minerale presente in maggiore quantità sulla crosta terrestre. A dispetto della sua abbondanza, fino al 1972 il silicio non è stato considerato un nutriente essenziale. Sebbene nessuno ne abbia stabilito l'esatto ruolo biologico, ora sappiamo che è necessario per la corretta integrità di pelle, legamenti, tendini e ossa(1-3).

Fonti alimentari

Le più ricche fonti di silicio sono i cereali non raffinati (come la farina d'avena e il riso integrale) e le radici dei vegetali. L'apporto medio gìomaliero di silicio, ricavato dagli alimenti, è compreso per l'uomo tra 21 e 46 mg.

Segni e sintomi di carenza

Mentre nell'uomo la carenza di silicio non è stata dimostrata. negli animali è caratterizzata da alterazioni dei legamenti, dei tendini e dell'integrità delle ossa. I polli con una dieta povera di silicio presentano anomalie ossee accompagnate da una ridotta sintesi del collagene. Il collagene è il principale componente proteico delle organismo, essenziale per una corretta integrità delle ossa e del tessuto connettivo(1-3).

Dose giornaliera raccomandata

Non esiste una dose giornaliera raccomandata di silicio. Un consumo quotidiano compreso tra i 20 e i 40 mg è sicuro e probabilmente sufficiente.

Effetti benefici

Il silicio è necessario per il corretto funzionamento di un enzima (prolinaidrossilasi) che partecipa alla sintesi del collagene nell'osso, nella cartilagine e in altri tessuti connettivi. Può essere importante anche nella calcificazione delle ossa: Iaddove avviene tale calcificazione, infatti, sono presenti elevate concentrazioni di silicio.
La concentrazione maggiore di silicio si trova nella pelle e nei capelli. E interessante notare che la quantità di silicio presente nell'aorta, nel timo e nella pelle tende a diminuire con l'età, mentre ciò non avviene in altri tessuti(1-3).

Forme disponibili

Il silicio è disponibile in forme diverse: equiseto ricco di silicio (ricavato dalla pianta Equisetum arvense), metasilicato di sodio e acido silicico colloidale. Non esiste alcun chiaro vantaggio dall'uso di una qualsiasi di queste forme, sebbene quella colloidale risulti la più conveniente poiché può essere anche usata per via topica.

Dosaggi specifici

Fino a quando non sapremo qualcosa di più sul ruolo e sugli effetti del silicio, è opportuno che i dosaggi non superino i 50 mg quotidìani. Pur non esistendo una dose giornaliera consigliata, si stima che il fabbisogno giornaliero sia compreso tra i 5 e i 20 mg(1).

Avvertenze e precauzioni

Il silicio è generalmente considerato atossico; tuttavia, negli intrecci neurofibrillari intraneurali e nelle placche senili nel cervello di pazienti affetti da morbo di Alzheimer è stata descritta un'aumentata presenza di complessi di silicio e allumini0(5,6). Probabilmente il fattore più significativo è rappresentato dall' alluminio di origine alimentare e ambientale. Questo minerale è infatti presente in molti antiacidi, cibi trattati, deodoranti per le ascelle, argilla, tegami per cucinare e acqua da bere.

Interazione

Non sono note interazioni.

 

NOTE

1. Brown ML (ed.), Present Knowledge in Nutrition, 6th Edition. lntemational Life Sciences Institute, Nutrition Foundation. Washington, DC, 1990, pp. 301-302.
2. Nielsen FH. Ultratrace elements in nutrition. Annu Rev Nutr 4, 21-41, 1984.

3. Fessenden RJ and Fessenden JS, The biological properties of silicon compounds. Adv Drug Res 4, 95, 1987.

4. Lassus A, Colloidal silicic acid for oral and topical treatment of aged skin, fragile hair and brittle nails in female. J Int Med Res 21, 209-215, 1993.

5. Hershey CO. Hershey LA, Varnes A, et al., Cerebrospinal fluid trace element content in dementia: Clinical, radiologic and pathologic correlations. Neurology 33, 1350-1353, 1983.

6. Candy JM, Klinowski J, Perry RH, et al., Aluminosilicates and senile plaque formation in Alzheimer's disease. Lancet i, 354-357, 1986.




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