Il metabolismo è l’insieme di processi anabolici e catabolici del nostro corpo. Con i primi ci riferiamo ai processi di creazione e costruzione che il nostro corpo va ad attuare (costruire tessuto muscolare, mettere da parte energia, formare glicogeno, eccetera), con i secondi ci riferiamo ai processi di distruzione (bruciare energia, perdere tessuto adiposo, eccetera).
Anabolismo e catabolismo sono processi che vivono di un perenne equilibrio, entrambi fondamentali per la nostra vita. A seconda delle fasi può prevalere il primo o il secondo. Per esempio, in un contesto di deficit energetico avremo una prevalenza dei processi catabolici. Viceversa in un contesto di surplus calorico avremo una prevalenza dei processi anabolici.
Questo è, nel complesso, il metabolismo, questa parola magica tanto ricercata ed utilizzata come chiave per dimagrire. In effetti, un metabolismo “lento” ci porta ad ingrassare di più mentre un metabolismo “veloce” ci porta a perdere peso più facilmente.
Per comprendere come sia possibile accelerare il metabolismo anche con l’avanzare dell’età, approfondiamo insieme come funziona il metabolismo.
Il metabolismo veloce ci fa dimagrire
Se, come abbiamo visto, il metabolismo è l’equilibrio di processi anabolici e catabolici del nostro corpo, perché un metabolismo veloce ci fa dimagrire più velocemente? Immaginiamo questi processi (anabolici e catabolici) come tutte le mansioni da fare all’interno di una fabbrica. Dobbiamo costruire determinate cose, distruggerne altre, eccetera, per far andare avanti la “macchina” uomo. Ora, per svolgere le mansioni avremo bisogno di lavoratori, questi lavoratori sono l’energia (kcal). In effetti per formare glicogeno (processo anabolico) serve del glucosio. Per fare 10 km di corsa serviranno glicogeno muscolare e acidi grassi.
L’energia è il minimo comun denominatore di tutti i processi metabolici. Un maggior “ritmo di lavoro” nella nostra fabbrica richiederà più lavoratori quindi, un metabolismo più veloce richiederà più energia.
All’atto pratico, il metabolismo veloce è un qualcosa di molto scomodo a livello di sopravvivenza. Non abbiamo infatti vantaggi di genere perché, come detto, i processi anabolici e catabolici sono sempre in equilibrio. Dunque, un metabolismo veloce non ci fa stare meglio o far meglio le cose ma solo fare le stesse cose richiedendo più energia. In effetti questo risulta uno svantaggio evoluzionistico.
Un animale/individuo che ha bisogno di tanta energia dovrà cacciare di più, mangiare di più ed avrà più difficoltà a sopravvivere in periodi di carestia.
Questo il motivo per cui, con l’avanzare dell’età, il metabolismo di abbassa. Tutto torna: l’individuo che va avanti con l’età sarà meno prestante, meno abile alla caccia/raccolta, più debole. Ecco che un corpo che richiede meno energia è più funzionale in questi termini.
Avere un metabolismo veloce, tuttavia, ai tempi di oggi, nella moderna società evoluta e benestante, vuol dire poter mangiare di più senza ingrassare (alla fine dei conti). L’obiettivo è mantenere un metabolismo sano, attivo ed evitare un calo dello stesso (depressione metabolica).
Come possiamo fare?
Aumentare il metabolismo
Primo punto: l’attività fisica.
Fare attività fisica per almeno 40’ almeno 4 volte a settimana permette di mantenere il metabolismo sano. Ora, se riusciamo a fare un mix tra attività cardiovascolare e attività con i pesi (resistance training) troviamo il miglior compromesso. Si perché l’attività con i pesi permette di mantenere e costruire tessuto muscolare, cosa che mantiene l’individuo in forze, prestante e ci permette di spendere più energie nei lavori quotidiani (cammineremo di più, saremo più attivi, ci affaticheremo meno nelle passeggiate o nel fare le scale, eccetera).
Secondo punto: non diminuire troppo l’input calorico.
Altro punto importante, la depressione metabolica arriva quando si tende a mangiare meno.
Mantenere alto l’input energetico (le kcal che assumiamo) è in questo senso fondamentale per mantenere il corpo attivo. Meno kcal introduciamo, più il nostro organismo “pensa” che stiamo affrontando un periodo di carestia e cercherà così di diminuire il dispendio attraverso una serie di complessi meccanismi ormonali e metabolici di cui dispone.
Anche le fonti alimentari rivestono un ruolo importante.
Scegliere fonti alimentari poco lavorate, sane, di buona provenienza e qualità è fondamentale per non avviare tutta una serie di processi infiammatori che potrebbero portare, alla lunga, ad una sofferenza metabolica (oltre che stress ossidativo, resistenza insulinica, eccetera).
Conclusioni
Come abbiamo visto le regole da seguire son poche e non sono tanto diverse dalle indicazioni generali per stare in forma e in buona salute.
Con pochi accorgimenti è possibile mantenere il metabolismo attivo ad ogni età, compatibilmente con il proprio stato di salute!