Spesso sentiamo dire "mangio poco e ingrasso" oppure "appena tocco un carboidrato lievito", "assimilo troppo" e altre frasi del genere. Al di là dei disturbi metabolico-ormonali, a volte, questi fastidi sono un segnale d'allarme per una reale carenza di enzimi digestivi. Lo scopo di questo articolo è far chiarezza perché "siamo quello che digeriamo", più che ciò che mangiamo. Se la digestione è efficace avremo un corretto assorbimento dei nutrienti e per ottenere questo risultato, come vedremo, gli enzimi digestivi giocano un ruolo fondamentale.
Cosa sono gli enzimi digestivi?
Il pancreas, luogo di produzione di tanti enzimi digestivi.
Il ruolo degli enzimi digestivi è principalmente di agire come catalizzatori di specifiche reazioni fondamentali per l'organismo. Essenzialmente, gli enzimi aiutano a demolire molecole di grandi dimensioni in porzioni di più piccole per essere meglio assorbite e permettere all'organismo di sopravvivere.
Il duodeno (la prima parte e più corta porzione del piccolo intestino) è un'area piuttosto "trafficata". Dllo stomaco arriva ciò che è stato estratto dai primi processi digestivi e troviamo aminoacidi ricavati dalle proteine; acidi grassi e colesterolo dai grassi e zuccheri semplici dai carboidrati. Tutti i macronutrienti sono ridotti a molecole più piccole perché possano essere trasportate nel torrente sanguigno e alimentare il metabolismo e le funzioni vitali.
Effetti degli enzimi digestivi
Quindi cosa fanno e cosa sono questi enzimi? Si tratta di molecole proteiche che operano combinandosi con una sostanza specifica per trasformarla in una sostanza diversa. Li troviamo in vari distretti dell'apparato gastrointestinale, dalla saliva, allo stomaco, nel pancreas e nell'intestino tenue. Ognuno di loro ha un ruolo specifico: c'è chi scinde i grassi, chi è specializzato per scomporre i carboidrati e le proteine. La mancanza anche solo di un tipo di enzima può creare fastidiosi disturbi (intolleranza al lattosio) fino ad arrivare a vere e proprie patologie (come la fenilcheturia).
I principali enzimi digestivi
Lipasi: enzima pancreatico che converte trigliceridi in acidi grassi e glicerofosfati
- Aminopeptidasi: degrada i peptidi in amminoacidi;
- Lattasi: converte il lattosio in glucosio;
- Colecistochinina: aiuta la digestione di grassi e proteine;
- Saccarasi: converte il saccarosio in disaccaridi e monosaccaridi;
- Maltasi: converte maltosio in glucosio;
- Isomaltasi: converte isomaltosio.
Altre sostanze importanti sono gli enzimi pancreatici, che lavorano in particolare su grassi e aminoacidi:
- Lipasi: converte trigliceridi in acidi grassi e glicerofosfati;
- Amilasi: converte carboidrati in zuccheri semplici;
- Elastasi: degrada l'elastina;
- Tripsina: converte proteine in amminoacidi;
- Chimitripsina: converte proteine in amminoacidi;
- Nucleasi: converte gli acidi nucleici in nucleotidi e nucleosidi;
- Fosfolilasi: converte fosfolipidi in acidi grassi.
Gli enzimi digestivi non sono solo utili: sono essenziali per digerire il cibo e ottenere aminoacidi, acidi grassi, colesterolo, zuccheri semplici e acidi nucleici che aiutano la formazione del DNA.
Benefici degli integratori di enzimi digestivi
Papaia, fonte di papaina
Quali sono i benefici degli enzimi digestivi? Senza di loro, non possiamo digerire il cibo! Oltre a questa funzione fondamentale, ci sono diversi motivi del perché le persone dovrebbere cercare di consumare tanti tipi diversi di frutta e verdura fresca, naturalmente ricca di enzimi digestivi. I principali benefici sono:
- supporto contro lo stress del sistema gastrointenstinale;
- sostegno alla digestione di macromolecole come proteine, glutine, caseine e lattosio;
- aiuto nella sintomatologia del reflusso gastrico e del colon irritabile;
- miglioramento dell'assorbimento dei nutrienti;
- contrasto verso enzimi inibitori ("antinutrienti") naturalmente presenti in cibi come arachidi, germe di grano, albumi, noci, semi, legumi e patate.
Quali sono le migliori fonti di enzimi digestivi?
- derivati dalla frutta: dall'ananas (bromelina) e dalla papaya (papaina);
- fonti animali: la pancreatina;
- derivati dalle piante e dai funghi: probiotici.
Chi dovrebbe assumere integratori di enzimi digestivi?
Tutto dipende da come é basata la nostra alimentazione, sempre che non ci siano condizioni patologiche. Con una dieta occidentale classica ricca di zuccheri, grassi e alimenti raffinati, facilmente un aiuto "extra", sempre su consiglio medico, potrebbe aiutare. Andiamo più sullo specifico e vediamo come funziona la nostra digestione!
La digestione
Ananas, fonte di bromelina
Il processo digestivo è divisibile in sei fasi e inizia con la masticazione, che da il via a una cascata di meccanismi e secrezioni a effetto domino.
- L'amilasi salivare è il primo enzima che, nella bocca, assiste la disgregazione del cibo nelle sue molecole componenti.
- Le cellule parietali dello stomaco rilascano quindi acidi, pepsina ed enzimi vari, incluso l'amilasi gastrica, per arrivare a una parziale digestione ottenendo il chimo (massa semi-fluida e semi-digerita).
- Gli acidi neutralizzano inoltre l'amilasi salivare, favorendo l'intervento di quella gastrica.
- Dopo circa un'ora, il chimo è spinto nel duodeno, dove l'acidità acquisita nello stomaco stimola il rilascio dell'ormone secretina.
- Il pancreas quindi rilascia ormoni, bicarbonato, bile e numerosi enzimi pancreatici, tra i quali la lipasi, la tripsina, l'amilasi e la nucleasi.
- La nostra "macchina digestiva", grazie al bicarbonato, cambia l'acidità del chimo in forma alcalina, permettendo non solo un miglior degradamento dei cibi, ma anche creando un ambiente ostile per batteri eventualmente sopravvissuti al passaggio dallo stomaco.
Questa sintesi di processo può avvenire in maniera efficace e fluida se il sistema enzimatico é in salute, altrimenti é necessaria un'accurata supplementazione.
Problemi digestivi e carenza enzimatica
In caso di disturbi digestivi come:
- riflusso acido,
- gas, meteorismo, gonfiori,
- sindrome del colon irritabile,
- morbo di Crohn,
- colite ulcerosa,
- diverticoli,
- malassorbimento,
- diarrea,
- costipazione;
gli enzimi possono essere di aiuto alleggerendo sensibilmente lo stress dello stomaco, pancreas, fegato, cistifellea e intestino tenue nel digerire proteine, amidacei e grassi. La carenza enzimatica può trovarsi in diverse situazioni che spesso sono (o sembrano) asintomatiche ma ci sono alcuni segnali indicatori.
- Feci. Se le feci sono chiare e galleggianti (il grasso galleggia), può essere che il sistema produttivo di enzimi del pancreas sia poco efficiente.
- Problemi gastrointestinali. Un indicatore molto frequente è il gonfiore dello stomaco oppure, dopo il pasto dopo aver bevuto latte, per esempio, la diarrea. Flatulenza e indigestione sono anche indicatori di un'ipotetica deficienza enzimatica.
Problemi correlati all'età
Man mano passa il tempo, tra i molti fastidi, possono presentarsi anche quelli legati all'ambiente gastrico, che diventa più alcalino. Questo è un limite per la digestione, in particolare per quella delle proteine. Spesso con l'avanzare dell'età molti dei problemi di reflusso acido possono derivare da una bassa acidità dello stomaco o da una crescente insufficienza enzimatica.
Ipocloridria
L'ipocloridria, ovvero la bassa acidità dei succhi gastrici sguarnisce una delle nostre prime linee di difesa perchè è la normale acidità dello stomaco a stroncare ogni invasione di microbi patogeni, come il lievito Candida e l'Helicobacter pylori. In uno stomaco con un grado di acidità alterato, i carboidrati fermentano producendo gas e rigurgiti. Attenzione che questo problema non colpisce solo agli anziani, ma anche persone giovani che, in questi casi, possono ricorrere sotto parere medico all'assunzione d'integratori di enzimi digestivi.
Carenza di enzimi e disturbi del fegato
Spesso può succedere che chi soffre di disturbi epatici possa avere una parallela insufficienza enzimatica. Una condizione tra le più comuni è conosciuta come deficienza di Alfa 1-antitripsina, un disordine genetico che colpisce una persona su mille e cinquecento a livello mondiale. Troviamo poi altre patologie che apparentemente sembrano non correlate a carenze enzimatiche ma che necessiterebbero di attenzione:
- morbo di Chron;
- carenza di ferro o di vitamina B12;
- carenza di vitamina D;
- carenza di vitamina A.
Possiamo comprendere coloro che si trovino in un regime alimentare ipercalorico, dove buona digestione e assorbimento efficiente sono sempre molto impegnati e sollecitati, per cui facilmente disturbati da carenze enzimatiche.
L'importanza degli enzimi per gli sportivi
Vedi per esempio un bodybuilder in fase di costruzione o un atleta di endurance che ha a che fare con gonfiori, fermentazioni, arrivando anche a indigestione e dissenteria. I motivi per cui gli sportivi sono colpiti da questi disturbi sono legati spesso un eccesso di carboidrati (rispetto alla reale capacità di assorbimento) oppure una cattiva digestione delle proteine animali, o una difficoltà eccessiva di processare i grassi. A questi, l'integrazione di enzimi digestivi un po' prima del pasto (magari tre volte al giorno) migliora nettamente la situazione digestiva e di assorbimento, calando drasticamente l'antipatica sintomatologia.
Hai mai provato un integratore di enzimi digestivi? Raccontaci la tua esperienza nei commenti.
Referenze
- The Use of Digestive Enzymes in Specific Digestive Disorders A continuation of our interview with enzyme expert M. Mamadou, PhD, M. Mamadou, PhD, Natural Medicine Journal, https://www.naturalmedicinejournal.com/journal/2013-09/use-digestive-enzymes-specific-digestive-disorders
- Digestive Enzyme Supplementation in Gastrointestinal Diseases, Gianluca Ianiro, Silvia Pecere, Valentina Giorgio, Antonio Gasbarrini, and Giovanni Cammarota, Curr Drug Metab. 2016 Feb; 17(2): 187–193. Published online 2016 Feb. doi: 10.2174/138920021702160114150137, https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4923703/