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ALETHEIA: la Verità
ALETHEIA: la Verità

Cosa definisce un individuo? Cosa davvero lo distingue dai propri simili decretandone ineluttabilmente l’unicità?
Quale traccia del nostro passaggio su questa terra verrà consegnata ai posteri affinchè la nostra storia personale non si riduca ad un frammento inconsistente, perso nell'inesorabile fluire del tempo?

In un momento storico in cui l'immagine rappresenta il metro di giudizio di tutto ciò che è Bello, Buono e Giusto; il periodo nel quale i social media più che il "cogito ergo sum" cartesiano ci insegnano un "ostento ergo sum", appare più che evidente come la figura dell’atleta, dedito alla Cultura Fisica, non possa che uscirne bidimensionalizzata, privata di una qualsiasi realtà che possa leggersi al di là di una serie (per quanto atleticamente pregevole!) di uno squat o di un pasto di riso e pollo!

In virtù di questo, nella ferma convinzione che esista tuttora una nutrita schiera di appassionati e neofiti di questa disciplina, alla ricerca di fonti di ispirazione in grado di fornire elementi di motivazione più profonda di una semplice medaglia o della misura di un bicipite, ad una scelta di vita che può divenire innegabilmente condizionante se non totalizzante, ho deciso di provare, attraverso una serie di articoli e/o interviste, a restituire autenticità a tutti quei campioni che, solitamente, vengono ricordati soltanto per la condizione da gara e le tecniche di allenamento mostrate nei tanti video che affollano la rete.

Lì metterò a nudo; lì porterò a voi sotto nuove luci che non sono quelle del palco ma quelle della vita, della realtà più intima ed autentica..
Perchè dietro ogni maschera si cela un volto e dietro ad ogni storia che racconta un successo ci sono attimi di vita che hanno guidato il percorso..

Convinta da sempre che l'esempio sia la più alta ed efficace forma di testimonianza; eccomi a raccontarmi..
A raccontare la mia storia; la storia di colei che vi guiderà in questo viaggio alla scoperta dei vostri Top Players..

E' una storia di ricerca, di smarrimenti, di rinascite, successi e cadute ma, soprattutto, di consapevolezza, conquistata nel tempo, che la verità di ciascuno di noi risiede nella parte più vera del proprio essere, come ancestrale dono degli Dei; una verità che attende solo di rivelarsi..

ALETHEIA: la Verità

"Nomen omen" dicevano gli antichi; "il nome è un presagio" sottolineando il legame tra un nome ed il suo possessore.

Silvia, come la diafana, quasi impalpabile protagonista degli struggenti versi leopardiani o come la leggendaria quanto sventurata madre dei gemelli capitolini.
Matta come quello spirito ribelle e poliedricamente volitivo che da sempre pervade il mio agire e muove i miei passi..

Sono nata in un caldo giorno d’estate nella Città Eterna e, come la terra che mi ha dato i natali, ritrovo in me quella sorta di intrinseco dualismo dell’essere al contempo profondamente incline agli adattamenti culturali ed estremamente legata alla tradizione ed alle mie radici di "civis romanus sum"
Ho cercato la mia immagine autentica, la mia verità nel riflesso di ogni realtà possibile e mi sono vista bambina serena, animata da una profonda curiosità e da un'insaziabile voglia di capire e di conoscere.


Sono divenuta un’adolescente irrequieta, alla ricerca della propria strada.
Ho vestito i panni della vamp, della studentessa modello, dell’intellettuale tormentata; ho rincorso le mode imposte dai magazines e cercato di emulare le gesta delle eroine dei miei amati libri..
Eppure qualcosa in me continuava a tintinnare come una nota stonata e quell'immagine nello specchio non era mai la mia, non vedevo che una forma vuota, priva di quella consapevolezza di se stessi che riempie di vita lo sguardo.

Poi, d'improvviso, la folgorazione..
Quel viso contratto nello sforzo di un'ultima, terribile ripetizione, il sudore come lama incandescente a solcare la schiena, la pelle tesa sul turgore pulsante dei muscoli, lo sguardo fermo e fiero, finalmente pago del suo vagare..

Io, carne ed anima, mente irrequieta e mai sazia di capire, corpo come docile argilla nelle mani del più appassionato tra gli scultori..
Io, viva per la prima volta e per la prima volta consapevole di esserlo e di essere.
Io, capace di volere, di soffrire, di lottare, di affrontare il mondo con il sorriso e la disarmante serenità di un vivere, nella coerenza, una scelta che rende liberi.

Stava nascendo una culturista e da lì la mia strada: da allora ad oggi. Io!

Per mio padre, nella cui memoria provo a muovere tuttora i miei passi, ero puro spirito, una sorta di ente astratto capace di assorbire conoscenza e di restituirla attraverso brillanti prestazioni scolastiche o attraverso lo strumento della narrazione scritta o della poesia (passioni che coltivo ancora oggi).
Non so dire esattamente se sia stato, al tempo, per ribellione giovanile o per assecondare quella voce del Destino che ti guida, inesorabilmente, verso il compimento di ciò che è scritto nella tua storia da sempre ma, 20 anni fa , scelsi di riappropriarmi della mia dimensione corporea e lo feci, come è evidente, nella maniera più prepotente e totalizzante.
Non si trattava (e non si tratta ancora oggi) di sublimare una mancanza con un atto meramente fisico o materiale ma, piuttosto, di far passare, attraverso il corpo, un’esperienza di ricerca spirituale di equilibrio, di disciplina, di pazienza, di crescita e maturazione.


un mettere alla prova il corpo per forgiare lo Spirito..

Sono trascorsi 21 anni dalla mia prima competizione e la presa di coscienza di me stessa come essere volitivo e capace di disciplina e sacrificio mi ha condotta a conseguire tre lauree e ad occuparmi, da Archeologa, di quel mondo antico i cui valori universali hanno sempre guidato i miei passi, convinta del fatto che non si possa comprendere il presente senza conoscere le proprie radici.

Oggi mi fregio, con immenso orgoglio, anche del titolo di Team Manager dell’Azienda più sana, lungimirante ed in continua crescita dell’intera industria internazionale dell’integrazione sportiva e dell’health care.
Una piccola grande storia di successo personale e professionale che mi sta profondamente a cuore offrire come testimonianza a quanti leggeranno queste mie righe.
Cinque anni fa ho iniziato a collaborare, in qualità di Atleta professionista, con la Iaf Network; il mio grande orgoglio e reale appagamento.
Non ho mai accettato che la mia Essenza fosse costretta ed imbrigliata in una forma prestabilita (specialmente da altri) senza possibiltà di evolversi.

Ho lavorato duramente, studiato, investito materialmente e, soprattutto, intellettualmente sulla mia persona, ho compreso come l’agonismo debba essere un mezzo e non un fine arrivando a comprendere come, qualsiasi show, anche quello con più repliche, prima o poi venga tolto dal cartellone e che esiste un tempo per tutto..


Un tempo per essere Atleti e un tempo per essere Individui che del loro essere atleti riescono a fare un trampolino per conquistare una prospettiva futura..

Dunque seguite i vostri sogni ma non fatevi dominare da essi.
Non incappate nella subdola trappola del lasciarvi affascinare dal tutto e subito..
C'è un tempo per tutto e non esiste successo, conquista , piccola o grande, che non sia figlia della rinuncia, dell’abnegazione, del sacrificio, della volontà e della lungimiranza.

Il bodybuilding se abbracciato nella sua interezza, come stile di vita, non dà gloria, non regala fama e neanche denaro, al contrario, il più delle volte espone al giudizio crudele dei più..
Ma sa essere anche la via per superare i propri limiti, per imparare la pazienza, la disciplina, il sacrificio, il dolore come strumento di crescita e allora è lì a renderci individui migliori, capaci di estendere queste stesse virtù ad ogni aspetto del nostro vivere e di goderne a pieno.




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