Quante volte ci capita di dire “come mi sento gonfio” alla fine di un pasto più impegnativo del solito? L’intestino è il nostro secondo cervello, ed è facile che possa risentire di sbalzi esterni: si trova infatti in un delicato equilibrio, e partecipa anche alla corretta assimilazione dei nutrienti che introduciamo giornalmente con l’alimentazione. Proprio per questi motivi è importante averne cura, facendo attenzione a non alterare la flora batterica per non incorrere in problematiche disagianti.
Il gonfiore addominale è una sensazione di aumentata tensione a livello dell’addome (pancia dura e gonfia), piuttosto fastidiosa e spesso causa dall’eccessivo accumulo di gas nello stomaco oppure nell’intestino. Spesso può capitare infatti, dopo pasti eccessivamente abbondanti o consumo di alimenti “diversi dal solito”, di sentirsi gonfi ed appesantiti, sensazione spiacevole e che può metterci in difficoltà.
Vediamo insieme perché si crea questa fastidiosa problematica e qualche consiglio per risolverla (o prevenirla!).
Cos’è il gonfiore addominale
Circa 2 italiani su 10 soffrono o hanno sofferto in diversi momenti della loro vita di problematiche legate al gonfiore addominale. Ma cos’è realmente il gonfiore addominale?
Come spiegato poco sopra, è una sensazione di aumentata tensione a livello dell’addome, da sola o accompagnata ad altri disturbi, come stitichezza o anche sindrome premestruale. La persona che ne soffre spesso si sente a disagio, rappresentando un grande limite anche per le occasioni sociali.
Molto spesso questa sensazione è legata ad un accumulo eccessivo di aria nello stomaco e nel tratto digerente, con conseguente tensione e dolore addominale, quello che viene percepito come il tipico “stomaco duro” dopo il pasto.
È importante precisare però che non sempre il gonfiore è dovuto ad una causa univoca, perché spesso è solo un sintomo di una patologia preesistente (come IBS – sindrome dell’intestino irritabile, meteorismo, aerofagia, celiachia, intolleranza al lattosio, SIBO – sindromi di contaminazione del tenue e altri).
Quali possono essere le cause di gonfiore
I sintomi del gonfiore possono apparire nelle ore successive al pasto oppure il giorno seguente: per questo motivo non è sempre facile distinguere la tipologia di gonfiore ed identificarne la causa. In generale, tutti ingurgitiamo aria quando mangiamo e beviamo, ma in alcuni casi quest’aria può essere troppa per il nostro tratto digestivo. Il tempo è sempre poco, e se si mangia rapidamente o si parla durante il pasto si può peggiorare la situazione.
Cibi e cattive abitudini da evitare
In generale, se si tende a soffrire di gonfiore, è bene seguire questi accorgimenti alimentari:
- Limitare il consumo di alimenti con gas, come le bevande gassate o gli spumanti, e ridurre i prodotti industriali eccessivamente lievitati, come il pane in cassetta;
- Evitare di masticare chewing-gum. Succhiare caramelle o bere con la cannuccia;
- Eliminare o ridurre il fumo;
- Ridurre i cibi fritti e ricchi di grassi e sale;
- Consumare legumi e verdure con cautela, gradualmente o sotto forma di passato o cotti al vapore, in modo che possano risultare più morbidi, digeribili e tollerabili;
- Cercare di assumere con moderazione alimenti ricchi di carboidrati e fibra: questo dipende molto dalla tolleranza individuale, ma a volte il fruttosio può arrivare nel colon “in-digerito” e creare problematiche fermentative.
Fisiologicamente l’aumento di gas intestinali può essere generato da un cambiamento quantitativo (come un pasto decisamente abbondante e l’ingestione di troppa aria) o qualitativo (il cambio radicale nella scelta delle materie prime può portare a squilibri). Questo perché anche a livello del nostro microbiota intestinale possono avvenire cambiamenti quantitativi e qualitativi: può cambiare il numero dei batteri presenti nel nostro intestino e possono cambiare anche le specie presenti. Viviamo infatti, quando siamo in piena salute, in uno stato di equilibrio intestinale che vede un perfetto bilancio tra microorganismi. Questi costituiscono il nostro microbiota che, se alterato, può causare problemi di disbiosi e quindi anche di gonfiore.
Il gonfiore può essere causato anche da patologie complesse: è consigliabile quindi, quando non si tratta di episodi isolati, di approfondire le cause anche tramite esami specialistici
Quali sono i rimedi utili in caso di gonfiore addominale
Ma cosa fare quando il gonfiore addominale è limitato ad un singolo eccesso e non è legato a qualche patologia? Ci sono diverse soluzioni che possono aiutarci a combattere il gonfiore.
Sicuramente cercare di limitare lo stress e praticare del sano movimento ogni giorno: la motilità intestinale e la produzione di gas è infatti legata a queste condizioni. OK, quindi, alla “passeggiata dopo pranzo” tanto consigliata dalle nostre nonne: anche dopo i pasti festivi, è bene non sdraiarsi subito a fine pasto ma dedicare 15-20 minuti ad una passeggiata all’aria aperta.
Può essere molto utile anche l’assunzione di prebiotici e probiotici. I prebiotici sono sostanze organiche non digeribili, capaci di stimolare selettivamente la crescita o l’attività di alcuni specifici ceppi batteri benefici nel colon, mentre i probiotici sono un gruppo di microorganismi (tra i quali i famosissimi Bifidobatteri) che lavorano a stretto contatto con il microbiota intestinale, ristabilendone l’equilibrio. Scegliendo i giusti fermenti lattici (termine usato spesso per indicare prebiotici e probiotici) la flora batterica intestinale sarà aiutata e sicuramente trarremo numerosi benefici.
Consumare tisane, fredde o calde, e sfruttare le potenzialità di piante e fitoterapici è un’altra valida opzione. Tra queste sono funzionali il cumino, l’anice verde, la camomilla, l’olio essenziale di finocchio, la menta, e anche lo Psillio, pianta in grado di offrire un’azione lenitiva e protettiva sulle mucillagini intestinali e i cui semi svolgono anche attività prebiotica. Non va dimenticata anche la potenzialità del carbone vegetale attivo, una sostanza naturale ottenuta dal legname e utile ad assorbire i gas a livello gastrico ed intestinale. Si può decidere inoltre di ricorrere a specifici enzimi digestivi per facilitare la digestione quando il pasto è particolarmente ricco e abbondante (usando enzimi come lattasi, bromelina o mix).
Conclusioni
Il modo migliore per trattare il gonfiore è comunque quello di prevenirlo: imparare a mangiare in modo corretto ed equilibrato, praticare attività fisica, bere acqua a sufficienza, alleggerire le pietanze, prediligere cotture salutari, consumare piccole porzioni e assumere integratori di probiotici devono essere le basi per prenderci cura del nostro intestino.
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