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DNS o Dynamic Neuromuscolar Stabilisation: scopriamo di cosa si tratta
DNS o Dynamic Neuromuscolar Stabilisation: scopriamo di cosa si tratta

DNS o Dynamic Neuromuscolar Stabilisation: scopriamo di cosa si tratta

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Data: 02 October 2017

La DNS ovvero Dynamic Neuromuscolar Stabilisation è un approccio chinesiologico  utilizzato da Pavel Kolar che si basa sui principi dello sviluppo durante i primi anni di vita.

Questi principi stabilirebbero:

  • postura corretta
  • schema respiratorio ideale
  • funzione e meccanismi di funzionamento corretto delle articolazioni

Con questo approccio ci si riferisce a vari test funzionali per determinare se i puntio elencati precedentemente sono verificati e svolti in maniera corretta.
Attraverso i risultati della valutazione vengono poi programmati vari esercizi al fine ultimo di ottimizzare la distribuzione delle forze interne dei muscoli che agiscono su ogni segmento della colonna e sulle articolazioni.
L'ontogenesi mostra un legame tra i principi neurofisiologici e biomeccanici, fondamentali nella diagnosi di disturbi dell'apparato locomotore.
In questo processo infatti si stabilizzano le curvature della colonna nonché la posizione del torace e del bacino (a livello del piano saggitale) a seguire poi la locomozione distale omolaterale (stesso lato) e controlaterale (lati opposti).

Le posizioni

Supina

  • Posizione asimmetrica testa e corpo, ci indica una predilezione della testa (posizione preferita del capo destra o sinistra).

Prona

  • Anche qui viene riscontrata una predilezione del capo rispetto al tronco.
  • Non è definita una zona/e di sostegno del carico, risulta pertanto impossibilitato a mantenere alcun segmento corporeo contro gravità.

Supina 4-5 mesi

  • Sono presenti stabilizzazione di torace, bacino e della colonna sul piano saggitale grazie alla coattivazione proporzionale di agonisti e antagonisti.
  • Le zone di sostegno del carico sono: linea nucale, scapole, sacro, sezioni superiori dei glutei.
  • Il neonato ora è in grado di sollevare il bacino dal lettino fino alla giunzione tronco lombare.

Prona 4-5 mesi

  • Le zone di sostegno del carico sono: epicondili mediali, spina iliaca antero superiore bilaterale, sinfisi pubica.
  • Il bambino riesce a sollevare la testa o le gambe contro gravità.
  • I movimenti di estensione della colonna partono a livello dei segmenti medio toracici.

Schemi motori

Monolaterale distale

Un lato del corpo del bambino funge da appoggio mentre l'/gli arto/i dello stesso lato si allungano o muovono. È presente in questa situazione un'azione reciproca della parti opposte del corpo.
Fossa glenoidea e acetabolo fungono da punti fissi mentre la testa dell'omerro e quella del femore ruotano intorno alle zone stabilizzate.

Controlaterale distale

In questo caso un lato funge da appoggio permettendo agli arti opposti di muoversi distalmente, anche in questo pattern è presente la reciprocita tra i 2 lati del corpo.

 

La postura e la respirazione sono interconnesse tra di loro

Durante l'inspirazione il torace inferiore si espande uniformemente in tutte le direzioni e il diaframma scende e si appiattisce, le clavicole si inclinano leggermente.
Intorno alle 5 settimane di età il diaframma sviluppa oltre la funzione respiratoria anche una funzione posturale, discendendo e appiattendosi difatti grazie alle sue inserzioni sulle coste inferiori diventa stabilizzatore degli addominali.

Il respiro

Sano

  • Asse diaframmatico quasi orizzontale.
  • Con lìinspirazione il diaframma si muove verso il basso mentre lo sterno avanza.
  • Espansione proporzionata del torace inferiore e allargamento degli spazi intercostali.

Patologico

  • Asse diaframmatico obliquo.
  • Il torace si sposta verso l'alto durante l'inspirazione viceversa in basso durante l'espirazione.
  • Espansione minima o assente del torace inferiore con l'inspirazione.
  • Si sviluppa un'attività concentrica addominale causata a sua volta da una contrazione anomala del diaframma verso il tendine centrale.

Grazie a questo sitema di valutazione e di correzione dei pattern errati, gli atleti possono sia prevenire l'infortunio nonché migliorare la loro performance.
Infatti schemi motori e respiratori errati (conseguenza dei primi) possono aumentare il rischio di lesioni e calo prestazionale in termini di forza, velocità e di qualità.




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