Alimenti biologici: una scelta di qualità superiore
Ogni anno sulle colture degli Stati Uniti vengono spruzzate oltre mezzo milione di tonnellate di pesticidi ed erbicidi, e supporre che le persone ingeriscano tali potenziali sostanze tossiche è una possibilità estremamente realistica.
Gli effetti a lungo termine dell'esposizione a pesticidi ed erbicidi non sono del tutto chiari, tuttavia sta cominciando ad emergere una quadro preoccupante.
Gli studi demografici condotti sulla popolazione adulta suggeriscono un legame con determinati tipi di tumori e patologie neurologiche.
In qualità di genitori e medici, non è saggio aspettare finchè qualche prova scientifica inconfutabile giunga ad associare definitivamente tali sostanze chimiche a varie patologie.
I pesticidi un tempo considerati sicuri e utilizzati per decenni ora sono vietati; ad esempio, recentemente è stata proibita la disinfestazione delle mele con metil-parathion, un tipo di insetticida organofosforato.
All'insegna del «Biologico»
Per quanto riguarda la salute, gli alimenti rappresentano uno dei pochi fattori ambientali su cui possiamo esercitare un controllo specifico.
È difficile controllare l'aria che respiriamo all'esterno, a meno che non si traslochi in un'altra zona. Viceversa abbiamo la possibilità di controllare, almeno fino a un certo punto, quanto sia sicuro il cibo che ingeriamo, e lo si può fare acquistando alimenti biologici.
Con il termine biologico si intende che gli alimenti non sono stati trattati con sostanze chimiche e sono stati coltivati su terreni sicuri.
Coltivazione biologica certificata
È bene cercare prodotti alimentari che rechino l'etichetta «da coltivazione biologica certificata».
Gli alimenti biologici potrebbero non essere totalmente privi di pesticidi a causa della contaminazione da colture adiacenti e di circostanze che sfuggono al controllo.
Uno studio di Consumer Reports del 1997 condotto su cinquanta chili circa di prodotti alimentari biologici e non (selezionati a caso da negozi sparsi per il paese) ha evidenziato che il 25% dei campioni biologici conteneva solo tracce di pesticidi, mentre nel 77% degli alimenti non biologici il contenuto di pesticidi era evidente.
È vero che i prodotti biologici hanno un costo maggiore, ma è altrettanto vero che la salute vale tale prezzo.
Si consiglia dunque accortezza nell'acquisto dei seguenti tipi di frutta e verdura, in quanto contengono alcuni dei più elevati tenori di pesticidi tossici
- Pesche
- Mele
- Pere
- Uva
- Fragole
- Lamponi
- Zucca invernale
- Fagiolini
- Spinaci
- Patate
Anche i prodotti alimentari per l'infanzia sono contaminati da pesticidi e sostanze chimiche. Fortunatamente, le marche più note attualmente immettono sul mercato prodotti proveninenti da colture e allevamenti biologici.
Un'alternativa accettabile all'acquisto di prodotti biologici è comprare frutta e verdura presso gli spacci delle aziende agricole locali, previa conoscenza delle aziende che non impiegano pesticidi nelle proprie coltivazioni.
È anche possibile acquistare pollame e carni fresche provenienti da polli, pecore e bovini allevati con mangimi e foraggi privi di pesticidi nonché di ormoni e antibiotici.
Attualmente è anche disponibile latte da produzione biologica.
Superiorità nutrizionale dei prodotti biologici
Uno studio ha confrontato le quantità di minerali utili e tossici presenti in alimenti provenienti da colture biologiche e convenzionali.
Di seguito sono riportati i risultati, nettamente a favore dei prodotti biologici.
Minerali utili | Minerali tossici |
Boro - superiore del 70% nei prodotti biologici | Alluminio - superiore del 40% nei prodotti da colture convenzionali |
Calcio - superiore del 63% nei prodotti biologici | Cadmio - superiore del 5% nei prodotti biologici |
Cobalto - uguale in entrambi i gruppi | Mercurio - superiore del 25% nei prodotti da colture convenzionali |
Cromo - superiore del 78% nei prodotti biologici | Piombo - superiore del 29% nei prodotti da colture convenzionali |
Ferro - superiore del 59% nei prodotti biologici | |
Fosforo - superiore del 91% nei prodotti biologici | |
Iodio - superiore del 73% nei prodotti biologici | |
Litio - superiore del 118% nei prodotti biologici | |
Magnesio - superiore del 138% nei prodotti biologici | |
Molibdeno - superiore del 68% nei prodotti biologici | |
Nickel - superiore del 66% nei prodotti biologici | |
Potassio - superiore del 125% nei prodotti biologici | |
Rame - superiore del 48% nei prodotti biologici | |
Rubidio - superiore del 28% nei prodotti da colture convenzionali (minerale non auspicabile) | |
Selenio - superiore del 390% nei prodotti biologici | |
Silicio - superiore del 86% nei prodotti biologici | |
Sodio - superiore del 159% nei prodotti biologici | |
Stronzio - superiore del 133% nei prodotti biologici | |
Vanadio - superiore dell'8% nei prodotti biologici | |
Zinco - superiore del 60% nei prodotti biologici | |
Zolfo - superiore del 20% nei prodotti biologici |
Minerali utili e minerali tossici
Lavare bene frutta e verdura
Tutti gli alimenti, siano essi biologici o meno, devono essere lavati e puliti a fondo per eliminare i batteri nonché i pesticidi.
Per quanto riguarda la frutta a polpa morbida, ad esempio le pere, il problema risiede nel fatto che i pesticidi si accumulano nel torsolo del frutto.
Si raccomanda di lavare la frutta e la verura con detersivo per piatti o detergenti speciali che dissolvono i pesticidi.
Pesce
Come menzionato in precedenza, il pesce è un'eccellente fonte di proteine e acidi grassi essenziali. Sfortunatamente, è noto che determinate specie ittiche contengono mercurio e altre tossine in quantità pericolosamente elevate.
Nel riquadro che segue sono elencati i pesci ritenuti sicuri da contaminazioni di mercurio e quelli considerati a rischio o non sicuri.
La qualità e la sicurezza del pesce dipende dalle zone in cui ci si trova.
Pesci generalmente a basso tenore di mercurio | Pesci generalmente ad elevato tenore di mercurio |
Acciughe | Aragosta |
Aringa | Cernia |
Capesante (di allevamento) | Halibut |
Granchio | Lutianide |
Mahimahi | Merlano nero (Oceano Atlantico) |
Merlano nero (Oceano Pacifico) | Merluzzo (Oceano Atlantico) |
Merluzzo (Oceano Pacifico) | Orange Roughy |
Ostriche | Oreo Dory |
Pesce gatto | Pesce spada |
Platessa (Oceano Pacifico) | Platessa (Oceano Atlantico) |
Salmone (Alaska) | Scorfano |
Sardine | Scorfano atlantico |
Tilapia (di allevamento) | Sgombro |
Vongole | Spigola cilena |
Spigola striata | |
Squalo | |
Tonno |
Mercurio e inquinamento ittico
Agricoltura biologica e qualità della vita
Quando si parla di agricoltura biologica si intende l’approccio agricolo volto a produrre
alimenti con sostanze e processi naturali, con la finalità di avere prodotti qualitativi con
impatto ambientale limitato, grazie a:
- Utilizzo responsabile delle energie e risorse naturali
- Mantenimento delle biodiversità
- Conservazione e valorizzazione degli equilibri ecologici locali
- Miglioramento della fertilità del suolo
- Mantenimento della qualità delle acque
- Attenzione al benessere degli animali
Ben oltre 100 anni fa, alcuni pionieri visionari compresero la profonda connessione tra ciò
che mangiamo e la qualità e salute della nostra vita, nonché del pianeta in cui viviamo.
Il concetto di “Biologico” si è sviluppato a partire dal bisogno delle popolazioni indigene
(America Latina, Giappone e India ad esempio) di valorizzare le diversità biologiche e
culturali. Solo negli anni ’70, grazie a diverse organizzazioni di riferimento, iniziò a
palesarsi un movimento biologico comune.
Proprio grazie a questa comunità di intenti e ad un movimento internazionale, fu possibile
iniziare a sviluppare standard di produzione e trasformazione, introducendo schemi di
certificazione e regolamentando il significato di “biologico”.
Negli anni ’80 fu introdotta la normativa ufficiale in Europa e negli Stati Uniti d’America e,
ad oggi, oltre 82 Paesi tra Africa, Americhe, Asia, Europa e Oceania hanno implementato
normative sul biologico.
In molti paesi poco sviluppati dal punto di vista economico, l’agricoltura biologica spesso è
l’unica opportunità per garantire sufficiente disponibilità di cibo per la popolazione.
Nei paesi industrializzati, ove prevale l’agricoltura industriale intensiva e basata sulla
chimica, sviluppare colture biologiche è una scelta responsabile e consapevole nella
direzione di salvaguardare la salute delle popolazioni e del territorio, nel rispetto delle
biodiversità.
Nonostante ci siano prove concrete dei benefici derivanti dalle agricolture biologiche, ad
oggi, nemmeno l’1% dei terreni agricoli coltivati e del consumo alimentare mondiale
detiene la certificazione biologica. Questo perché lo sviluppo dinamico dei mercati dei
consumi è estremamente veloce mentre la conversione dei terreni ad agricolture
biologiche richiede tempi più lunghi.
Le sfide per uno sviluppo più ampio del sistema biologico passano attraverso l’accesso ai
capitali e a un reddito adeguato, il benessere animale, la disponibilità dei terreni, acque e
semi, diete sane e eliminazione dello spreco nei sistemi agricoli e alimentari. Tutto ciò non
può essere incluso in un modello unico ma in un sistema olistico e dinamico volto allo
sviluppo delle migliori pratiche basate sulle priorità locali.
È necessaria un’espansione al di fuori delle cerchie tradizionali; consolidare ed espandere
le relazioni con la comunità dei ricercatori, con gli operatori della catena di valore, nonché
con i media, con i decisori politici e con le istituzioni internazionali.
Il concetto del “biologico” dovrebbe diventare una visione che, a partire dalle decisioni
politiche, prende forma in tutte le scelte e in tutto ciò che le persone fanno, avendo la
consapevolezza delle conseguenze dannose delle tradizionali colture intensive industriali.
È doveroso, tuttavia, precisare che non ci sono alimenti commercializzati in Italia che
possano essere definiti nocivi per la salute dei consumatori, poiché, le vigenti normative
prevendono standard qualitativi scientificamente determinati e tali da non nuocere
all’organismo delle persone che ne seguono le modalità di somministrazione
raccomandate.
La produzione di alimenti biologici ha la finalità nobile di promuovere l’ecosostenibilità
dell’agricoltura e degli allevamenti animali, nonché di migliorare la salubrità degli alimenti
che ne derivano.
Attualmente i costi delle produzioni biologiche, pur nella nobiltà degli intenti, spesso non
sono sostenibili né per i produttori, né per i consumatori, inoltre, è ancora piuttosto diffuso
il dubbio sulla reale qualità biologica di molti prodotti/produttori, giacché, la normativa
prevede controlli fatti a campione.
La visione e la condivisione dei valori nobili che stanno alla base del concetto di “biologico”
rappresentano comunque un passo in avanti verso un approccio sempre più responsabile
alle risorse della terra, ci suggeriscono un atteggiamento più attento nei confronti delle
nostre scelte quotidiane, nonché, ci richiamano alla responsabilità individuale nei confronti
della collettività e delle future generazioni.
Non a caso, quando si parla di “biologico” spesso si associa la parola “olistico”, intendendo
con ciò la visione integrata e interdipendente di tutto ciò che esiste, la visione della terra e
di tutti i suoi abitanti come un unico grande organismo che, per funzionare, necessita che
tutti i suoi componenti siano in salute.