La celiachia è un’infiammazione cronica dell’intestino tenue derivante dall’ingestione di glutine. Tale infiammazione si presenta in soggetti geneticamente predisposti. Altra cosa, invece, è la sensibilità al glutine, ossia, una forma di reazione infiammatoria subclinica che avviene in soggetti non celiaci ma che dipende sempre dall’ingestione di glutine.
In entrambi i casi un’alimetazione gluten-free, per celiaci, è in grado di portare innumerevoli benefici.
In questo articolo analizzeremo i principali benefici di questo approccio e come attuarlo.
Disturbi della celiachia
Molte persone con malattia celiaca manifestano sintomi spiacevoli, come diarrea, indigestione, dolore addominale, affaticamento e mal di testa. Seguire un’alimentazione priva di glutine, per almeno un anno, contribuisce sensibilmente a ridurre questi disturbi. Sintomatologie acute come la diarrea, dovute al malassorbimento dei nutrienti, tendono a risolversi in pochi giorni. Possiamo quindi aspettarci alcuni miglioramenti rapidi ed altri più sul medio periodo (un mese o più).
Danni intestinali
Per le persone celiache, mangiare glutine innesca una risposta autoimmune che danneggia l'intestino tenue, dove vengono assorbiti i nutrienti. Evitare il glutine impedisce questo processo autoimmune e l'intestino tenue può guarire e tornare alla normale funzione.
Questo processo richiede tempo e il primo passo da fare è avviare una dieta priva di glutine. In uno studio, fino al 95% dei bambini celiaci che hanno seguito una dieta priva di glutine per due anni non mostrava più segni di danno intestinale [1]. Il recupero tende ad essere più lento negli adulti, con il 34-65% di individui che raggiunge la guarigione dell'intestino in due anni. Tuttavia, questo numero sale ad almeno il 66% - e fino al 90% - dopo cinque o più anni di dieta priva di glutine [1] [2].
Essere vigili nell'evitare il glutine è fondamentale. L'esposizione anche a piccole quantità può ostacolare la guarigione dell’intestino nei soggetti sensibili [3].
Assorbimento dei nutrienti
Le carenze nutrizionali sono prevalenti nelle persone celiache a causa dello scarso assorbimento nell'intestino tenue danneggiato. Le carenze di ferro, calcio, magnesio, zinco, vitamina B12, niacina, riboflavina e folato, così come le vitamine A, D, E e K, sono le più comuni [4] [5].
In effetti, l'anemia sideropenica inspiegabile è uno dei segni più riconosciuti della malattia celiaca negli adulti [6]. Tuttavia, l'integrazione non correggerà sempre le carenze nelle persone celiache se il loro intestino è ancora danneggiato e non è in grado di assorbire i nutrienti [7].
È stato dimostrato che seguire una dieta priva di glutine ripara l'intestino abbastanza da correggere l'anemia da carenza di ferro entro sei-dodici mesi, anche senza assumere un integratore [8].
Rischio di osteoporosi
Fino al 75% delle persone con malattia celiaca non trattata ha una densità ossea inferiore e un rischio maggiore di osteoporosi [9]. Ciò può essere dovuto allo scarso assorbimento di calcio e vitamina D, nonché all'aumento dell'infiammazione che interferisce con il processo di costruzione delle ossa [10].
La ricerca mostra che diagnosticare precocemente la celiachia e iniziare una dieta priva di glutine può aiutare a fermare la perdita ossea e ridurre il rischio di sviluppare l'osteoporosi [10] [11].
Quali cibi mangiare
Ci sono molti cibi naturalmente privi di glutine da gustare nella dieta per celiaci, tra cui:
- Cereali e pseudo-cereali senza glutine: amaranto, grano saraceno, mais, miglio, quinoa, riso, sorgo, teff e riso selvatico.
- Proteine animali: manzo, pollo, latticini, uova, selvaggina, agnello, maiale, frutti di mare e tacchino.
- Grassi e oli: avocado, olio di cocco, olive, oli, grassi solidi e burro.
- Erbe e spezie: tutte le erbe e le spezie fresche e secche sono naturalmente prive di glutine e possono essere gustate liberamente.
- Noci e semi: qualsiasi tipo, comprese mandorle, anacardi, chia, lino, noci pecan, pepitas, pinoli e noci.
- Frutta e verdura: in qualsiasi forma, anche fresca, congelata, essiccata o in scatola.
- Legumi: fagioli, lenticchie, arachidi, piselli e soia.
C'è anche un'ampia varietà di prodotti speciali, tra cui pane senza glutine, cereali, farine, cracker, pasta e prodotti da forno.
Conclusioni
La celiachia può essere una problematica molto severa ma anche ben controllabile. Basta porre attenzione alle fonti alimentari e cercare, come sempre, di non privarsi comunque di un’alimentazione sana ed equilibrata!
Riferimenti
[1] https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/12219789/
[2] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2881171/
[3] https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/18315587/
[4] https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21447770/
[5] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3257612/
[6] https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/12192198/
[7] https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/11014772/
[8] https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/11197242/
[9] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3847761/
[10] https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/19785691/
[11] https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/20601293/