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L'integrazione di ferro e le sue funzioni principali
L'integrazione di ferro e le sue funzioni principali

L'integrazione di ferro e le sue funzioni principali

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Data: 09 February 2017

L'integrazione di ferro va sempre tenuta sotto controllo attraverso le analisi del sangue onde evitare il presentarsi di effetti collaterali a lungo termine.
Nel caso del ferro nello specifico le analisi sono quelle della ferritina sierica tale che se inferiore ai 20 mg/l per le donne e 30mg/l per gli uomini, indica riserve inadeguate.

Sintomi dati dalla carenza di ferro

  • Mestruazioni abbondanti (menorragia), ed emorragie di vario tipo.
  • Gravidanza
  • Dieta priva di alimenti di origine animale o in cui vi è carenza di alimenti contenenti ferro (è il caso dei vegani e dei vegetariani)
  • Eccessiva perdita di ferro a causa di microtraumi e quindi di piccole emorragie soprattutto a livello locale soprattutto per chi pratica intensa attività fisica
  • Astenia (debolezza e stanchezza generale)
  • Sonnolenza
  • Colorazione anemica della pelle (pallore)
  • Irritabilità
  • Mal di testa (cefalea)
  • Vertigini

È fondamentale fare un corretto uso di tali integratori in modo da non superare rispettivamente i 45 mgi nei soggetti oltre i 14 anni e i 40 mg nei ragazzi sotto i 14 anni (consigliata un’assunzione media di circa 20 mg/die).

Gli effetti collaterali degli integratori ferrosi rientrano anche diversi altri disturbi di origine gastrointestinale:

  • diarrea
  • stitichezza
  • nausea
  • vomito
  • dolori addominali
  • colorazione nera delle feci

Ferro: di cosa si tratta?

E' un componente essenziale dell’emoglobina dei globuli rossi ed è fondamentale per la produzione della mioglobina dei muscoli.
Lo ritroviamo in vari enzimi tra cui quelli che si occupano della trasformazione del betacarotene in vitamina A, della sintesi degli acidi nucleici della produzione di collagene.

Le sue funzioni principali

  • Trasporto di ossigeno ai tessuti e ai muscoli attraverso l’emoglobina e la mioglobina.
  • contrazione muscolare
  • supporto a diversi enzimi

Si distinguono due diversi tipi di ferro in base al legame con l'emoglobina e al suo stato di ossidazione:

1) ferro non-eme: è legato a proteine di deposito (ferritina) con ossidazione Fe3+ (ione ferrico) questo ione è presente nei prodotti di origine vegetale come cereali integrali, germe di grano, ortaggi a foglia verde in particolare in asparagi e spinaci.
Il ferro non EME può essere assorbito solo ed unicamente dopo essere stato ridotto a Fe2+.

2) ferro eme: è legato all'emoglobina o alla mioglobina in stato di ossidazione Fe2+ cosa che gli permette di legare l'ossigeno.
E' presente, in questa forma, in alcuni enzimi intracellulari e nella transferrina, una glicoproteina che lo cede all'emoglobina del midollo osseo.
A differenza del ferro non–eme questo ione lo ritroviamo soprattutto nelle carni, nel tuorlo d’uovo e nel pesce in genere.

 

Uomini adulti e donne in fase post-menopausale: rispettivamente di 9,3 e 7,5 mg al giorno.

Donne in età fertile: fino a 18-20 mg questo tenendo in considerazione le pardite dovute al mestruo (arrivano fino ai 25-50 milligrammi di ferro per ogni ciclo mestruale).

Fase adolescenziale: 12 mg al giorno per i maschi e per le femmine non ancora mestruate.

Bambini dai 6 mesi ai 3 anni: si 7 mg/die

Bambini dai 4 ai 10 anni: circa 9 mg/die

Il lattante: sfrutta le riserve di ferro accumulate durante la vita fetale. Durante il periodo di svezzamento, si consiglia di privilegiare cibi contenenti ferro eme, evitando in maniera assoluta quegli alimenti che inibiscono l’assorbimento di ferro, come per esempio il tè onde evitare lo sviluppo di carenze precoci.

Gli integratori di ferro non sono mai in forma pura ma bensì in associazione con altre sostanze quali la vitamina C, acido folico, vitamina B12, vitamina B.
Queste sostanze promuovono la crescita cellulare attraverso un incremento del numero di eritrociti e quindi dell’emoglobina, ciò ha come conseguenza una maggiore probabilità di complessare il ferro assunto attraverso dieta o integrazione facilitandone l'assorbimento.
Il ferro si trova spesso anche in complessi con magnesio ed altri minerali, questi integratori hanno la funzione di reintegro di Sali e di FE nel post workout.

Conclusioni

Poichè la maggior parte degli antibiotici agiscono contro l’assorbimento di ferro e dato che post-trattamento antibiotico è consigliato fare un ciclo di fermenti lattici in quanto gli antibiotici distruggono la flora batterica intestinale, l’associazione a questo complesso della nostra molecola offre una duplice funzione ovvero un’opportuna integrazione sia di fermenti che di ferro.




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