Il molibdeno è un componente di diversi enzimi, tra i quali quelli coinvolti nella detossificazione dell'alcol, nella sintesi dell' acido urico e nel metabolismo dello zolfo(1).

Fonti alimentari

Una dieta media assicura tra i 50 e i 500 meg di molibdeno al giorno. Le fonti più ricche sono i legumi e i cereali integrali (vedi tabella 28.1); la concentrazione di molibdeno negli alimenti dipende, tuttavia, dalle quantità di minerale presenti nel suolo(1).

Tabella 28.1 Contenuto di moHbdeno in alcuni alimenti
Lenticchie155
Piselli sbucciati130
Cavolfiore120
Piselli freschi110
Lievito di birra109
Germe di grano100
Spinaci100
Riso integrale75
Aglio70
Avena60
Pane di segale50
Mais45
Orzo42
Frumento integrale36
Pane integrale32
Patate30
Arachidi25
Cipolle25
Noci di cocco25
Fagiolini21
Melassa19
Melone16
Albicocche14
Burro10
Uva passa10
Fragole7
Carote5
Cavolo5
I valori sono espressi in mg su 100 g di alimento.

Segni e sintomi di carenza

La carenza di molibdeno compare in soggetti sottoposti a nutrizione parenterale (endovenosa) totale e si manifesta come un'incapacità a detossificare i solfiti, poiché l'enzima che compie questa azione (solfito ossidasi) è molibdeno-dipendente. Gli integratori di molibdeno portano alla completa risoluzione dei sintomi della tossieità da solfito, come l'aumento del battito cardiaco, il respiro corto, il mal di testa, il disorientamento, la nausea e il vomito. Il deficit di molibdeno può essere anche Ia causa della sensibilità ai solfiti(1).

Dose giornaliera raccomandata

Non esiste una dose giornaliera raccomandata ufficiale. Di seguito sono riportati gli intervalli delle dosi sicure ed efficaci.

 Dosi sicure ed efficaci per il molibdeno
Lattanti
sotto i 6 mesi
6-12 mesi

15-30 mcg
20-40
Bambini
1-3 anni
4-6 anni
7-10 anni

25-50
30-75
50-150
Adolescenti e adulti
oltre gli 11 anni

75-250

Effetti benefici

Gli effetti benefici del molibdeno sono legati al suo ruolo di coenzima necessario agli enzimi xantina ossidasi, aldeide ossidasi e solfito ossidasi, coinvolti rispettivamente nella sintesi dell'acido urico, nella detossificazione dell'alcol e dei soltìti(1).

Forme disponibili

Il molibdeno è disponibile in commercio sotto forma di molibdato di sodio. Come tetratiomolibdato è invece usato nel trattamento della malattia di Wilson.
Il molibdeno è assorbito quasi completamente dal tratto intestinale: gli studi mostrano, infatti, un elevato tasso di assorbimento (dall'88 al 93%) per assunzioni dietetiche comprese tra 22 e 1500 mcg al giorno(2). Il molibdeno viene conservato se l'assunzione è moderata; quantità eccessive vengono rapidamente eliminate con le urine. Probabilmente non esistono vantaggi significativi dall'uso di una forma di molibdeno piuttosto di un'altra.

Dosaggi specifici

I dosaggi degli integratori di molibdeno variano da 200 a 500 mcg al giorno. Dosi più elevate, sotto controllo medico, possono essere necessarie per una terapia integrativa della malattia di Wilson.

Avvertenze e precauzioni

Il molibdeno è relativamente atossico. Per la comparsa di tossicità, è necessaria un'assunzione superiore a 100 mg/kg di peso corporeo. Un consumo quotidiano di 10-15 mg può provocare in alcune persone sintomi simili a quelli della gotta, a causa dell'aumentata produzione di acido urice(1).

Interazione

Al di là di quelle con rame e fluoruro, non esistono interazioni note tra molibdeno e altri nutrienti o farmaci.

 

NOTE

1. Sardesai VM, Molybdenum: An essential trace element. Nutr Clin Pract 8, 277-281, 1993.

2. Turnlund JR. Keyes WR. and Pfeiffer GL, Molybdenum absorption, excretion, and retention studied with stable iso-topes in young men at five intakes of dietary molybdenum. Am J Clin Nutr 62, 790-796, 1995.