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Malattie da raffreddamento: una scocciatura per l'atleta
Malattie da raffreddamento: una scocciatura per l'atleta

Malattie da raffreddamento: una scocciatura per l'atleta

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Data: 11 October 2016

Cause dei malanni da raffreddamento

L'autunno porta con sè, abitualmente, un susseguirsi di malanni cosiddetti da raffreddamento i quali però, secondo la Medicina Naturale, hanno ben altre eziologie.

Intossicazioni croniche intestinali (e quindi poi tissutali e organiche) e infiammazioni sono la causa predisponente a tutti i malanni dell'apparato respiratorio predisponendolo ad attacchi virali e batterici.

Stati cronici di acidosi (es. diete iperproteiche mal bilanciate mantenute troppo a lungo) e alimentazioni errate (spesso quelle degli atleti lo sono) portano i nostri visceri ad un incremento di temperatura non fisiologico (vedi l'articolo sulla febbre intestinale) il quale deve essere eliminato; ed ecco che il sangue dirige calore e tossine verso i vasi delle mucose respiratorie nel tentativo di eliminarli.

La conseguenza di ciò è il verificarsi di riniti croniche, di catarri permanenti, di nasi chiusi per anni consecutivi (con cui noi siamo magari ormai abituati a convivere) e, per i quali, gli interventi locali fungono solo da palliativi momentanei.

Lo studio del 2008 su rhinovirus e raffreddore

Uno studio (del 2008), pubblicato sulla rivista "American Journal of respiratory and critical care medicine", fa in parte luce sui meccanismi tramite cui il virus (rhinovirus) sarebbe responsabile del raffreddore, questo secondo la medicina allopatica, determinando i sintomi del naso che cola e degli starnuti.

Il punto, spiega lo studio, e' che gli effetti non sarebbero causati dal virus, ma "sarebbero causati" (condizionale) dalla sua abilita' a "mettere in moto" le difese dell'organismo che per difendersi "accenderebbe" le difese immunitarie mettendo in atto una reazione pero' eccessiva che causerebbe, appunto, i sintomi del malessere.

La prevenzione delle malattie da raffreddamento parte dalle viscere

In Medicina Naturale infatti la prevenzione/cura delle malattie da raffreddamento (e di decine di altre malattie) si basa sulla cura delle viscere (cataplasmi di argilla fredda, clisteri freddi con fitoterapici e alimentazioni corrette) prima che delle vie respiratorie vere e proprie.

Oggi però vedremo come può venirci in aiuto in modo importante la Medicina Naturale quando ci ritroviamo con un raffreddore, una rinite, una bronchite o un mal di gola i quali possono creare problemi ad un atleta in preparazione (il quale ha spesso anche problemi nell'assumere farmaci convenzionali nel periodo della preparazione poichè molti influenzano lo stato di forma stesso) ancor più che nella persona non agonista.

Prima di addentrarmi nell'argomento di oggi voglio fare un'ultima premessa: non è sempre bene ridurre la febbre quando presente; in sua presenza il sistema immunitario è decine di volte più attivo e più rapido e non porta danno alcuno (a meno che raggiunga e superi i 40 gradi) mentre diversi sono i danni provocati dai più famosi farmaci utilizzati a questi scopi, spesso prescritti in età pediatrica senza sensibilità alcuna a queste problematiche.

Propoli

Un prezioso derivato delle api il quale ha molteplici utilizzi all'interno dell'alveare; è utilizzata per ricoprire le pareti, fissare i telai, chiudere fori, riempire crepe, levigare e lucidare l'interno delle celle prima della deposizione delle uova e come sterilizzante.

Utilizzata già sei mila anni fa dagli egizi per trattare ferite cutanee e infezioni respiratorie.

La propoli ha proprietà molto note: antisettiche, analgesiche e cicatrizzanti e soprattutto antiifiammatorie. L'effetto antisettico è validissimo per contrastare forme infettive di qualsiasi distretto dell'organismo. Nei casi di ulcera la propoli si rivela cicatrizzante e antisettica ed è quindi doppiamente utile.

La si usa inoltre su ferite cutanee, su herpes labiali e altre zone infette.

L'effetto sull'albero respiratorio è prezioso per faringiti, tracheiti, bronchiti, laringiti ecc.

La sua attività svolge anche azione preventiva modulando il sistema immunitario (se presa per tempo).

Propoli, antisettiche, analgesiche e antiifiammatorie

CAPE e Molecole con attività antisettica

Le molecole con attività antisettica presenti nella Propoli sono diverse (flavonoidi, aldeidi, idrossiacidi,e olii eterici), e variano anche a seconda dell'origine della pianta, ma un ruolo particolare e ufficialmente riconosciuto spetta al CAPE (Caffeic acid phenethyl ester).

CAPE è pensato essere responsabile di vari effetti ben noti tra cui antibatterico, antiossidante, anti-infiammatorio, immunomodulante e antitumorale. Si tratta di un inibitore (azione ben documentata) del fattore nucleare kappa B (NF-kB), e questo può essere un meccanismo d'azione per gli effetti anti-infiammatori e antineoplastici CAPE-mediati.

Classicamente, CAPE riduce la sintesi di prostaglandine, citochine e leucotrieni (primi responsabili di infiammazione), e agisce quindi come un agente anti-infiammatorio potente.. Inoltre, CAPE è stato usato come antiossidante e agente anti-infiammatorio in una serie di studi su altre malattie umane. I suoi effetti benefici sono stati segnalati infatti nel trattamento del cancro, il diabete, reni, fegato e malattie neurologiche.

 

Effetti del cape ed effetto antivirale

Featured two hypothetical opinions about the antiviral effects of caffeic acid phenethyl ester (CAPE). Integration step is efficiently inhibited by CAPE than the initial cleavage step by HIV-1 integrase (on the left), and CAPE strongly prevents both Tax binding to IκBα and its induced degradation by Tax (on the right)

 

 

CAPE è stato dimostrato in grado di ridurre la replicazione virale e l'integrazione del virus nelle cellule e questi effetti sono stati verificati sia con il virus HIV che con il virus dell'epatite C (HCV).

 

Per quanto riguarda l'attività antibatterica della Propoli si è testato in laboratorio, e visto inibire, la crescita di due tra i batteri più insidiosi quali Staphylococcus aureus, e Listeria monocytogenes, oltre che Streptococchi e Actinomiceti.

Utilizzo della Propoli

La Propoli può essere assunta sotto diverse forme (caramelle, pray gola-naso,capsule, unguenti gengivali, creme, pomate, sciroppi, tavolette masticabili, soluzioni idrogliceriche, saponi solidi) ma la più potente rimane l'estratto idroalcolico (tintura madre) meglio se decerato.

La tintura madre di propoli si può frequentemente impiegare per effettuare dei gargarismi e sciacqui (il dosaggio consigliato è compreso tra trenta e quaranta gocce), che hanno lo scopo di contrastare in maniera efficace le afte, gengiviti, piorrea, stomatiti e altri stati infiammatori del cavo orale.

Le modalità di uso interno ricalcano lo schema precedente, ovvero circa venti - trenta gocce da assumere non più di tre/quattro volte nel corso della giornata.

Per gli estratti secchi si consigliano 300-500 mg lontano dai pasti principali.

Non presenta controindicazioni. Su disposizione del Ministero Della Salute (04/07/02) i prodotti contenenti bioflavonoidi devono riportare sulla confezione "non assumere in gravidanza".

Drosera Rotundifolia

Analizziamo ora un'altra importante pianta che ci viene in aiuto in caso di malattie da raffreddamento, pianta la cui attività anti-infiammatoria è stata confermata dalla scienza ufficiale e già dal 1965 presente nella Farmacopea Francese.

La Rosolida (Drosera rotundifolia) è una pianta carnivora della famiglia delle Droseraceae. È una pianta erbacea alta 10-20 cm, con foglie obovate e con un lungo picciolo, disposte a rosetta basale, dotate di lunghi tentacoli con peli porporini che secernono gocciole di un liquido vischioso, nel quale restano intrappolati piccoli insetti.

La Drosera possiede importanti proprietà spasmolitiche utile nella tosse secca ma è anche un fortissimo mucolitico in grado di sciogliere e facilitare quindi l'espettorazione di catarro e muco.

Spesso inserita negli sciroppi per la tosse risulta ottima immessa in soluzioni per aerosol, magari abbinata ad estratti di semi di pompelmo (antisettici) e tea tree oil (antibiotico).

Le molecole responsabili delle sue attività sono diverse: naftochinone (plumbagina); enzimi proteolitici pepsino simili; flavonoidi; acido citrico; acido malico; resina; tannini.

Drosera Rotundifolia

Utilizzo della Drosera

a seconda della forma scelta possiamo tradurlo nel modo seguente:

  • Tisana: 1-2 g di droga in infusione per almeno 15 minuti, 4 tazze al dì. Un cucchiaino da tè corrisponde a 0,4 g di droga.
  • Polvere: 400 mg pro dose, 2 capsule assieme 4 volte al dì.
  • Tintura madre: 30 gtt pro dose, tre volte al dì, dopo i pasti.

Ottima si rivela quando inserita in composti per aerosol in quanto l'attività topica sul muco e sui batteri presenti nelle vie respiratorie si sprigiona in modo diretto e senza dispersione. Ottima se abbinata (sempre in aerosol) a estratto di semi di pomplemo e acetilcisteina (potente mucolitico in grado di scindere i ponti disolfuro che danno origine alla viscosità tipica del muco e del catarro.

Nessuna controindicazione se si è superata l'infanzia e si ha meno di 45 anni, se sani e la si assume solo per brevi periodi.

Gli studi farmacologici, infatti, non rilevano tossicità o effetti collaterali significativi. Non sono note controindicazioni particolari, eccetto per l'ipersensibilità individuale e in caso di ulcere delle mucose. Si segnala una possibile interferenza con l'assorbimento dei sali di ferro. I naftochinoni sono inoltre in genere considerati allergeni da contatto. Megli, dunque, non usare in gravidanza ed allattamento.

Acetilcisteina

Molecola derivata dalla Cisteina e dalle diverse utilità tra cui:

  • Tonico del sistema nervoso;

  • Potente azione antiossidante avendo gruppi tiolici liberi ed essendo un potente precursore del Glutatione (nostro sistema antiossidante e detossicante cellulare per eccellenza): dando luogo all'aminoacido cisteina, principale suo componente .La cisteina possiede diversi gruppi tiolici liberi responsabili delle principali attività del glutatione;

  • Inibizione del biofilm che i batteri responsabili delle infezioni respiratorie creano sulla superficie polmonare;

  • Rottura dei ponti disolfuro (zolfo-zolfo) presenti nel catarro con conseguente lisi e facilitazione nell'espulsione dello stesso da parte dell'epitelio ciliato polmonare.

L'acetilcisteina si trova in commercio sottoforma di compresse effervescenti, sciroppi e fiale per aerosol.

La sua attività epatoprotettiva, unita alla mancanza di effetti indesiderati sulla forma di un agonista in preparazione alle competizioni, la rende un altro rimedio indispensabile nelle malattie da raffreddamento.

Bonus: Cipolla e Curcuma

Citiamo infine per conoscenza altri due rimedi che non interferiscono con dieta alcuna e che possono risultare molto utili nelle malattie da raffreddamento:

CIPOLLA (radice) utilizzata come rimedio per la bronchite da secoli, per le sue proprietà espettoranti, la cipolla contribuisce a sciogliere il catarro e ne impedisce l'ulteriore formazione. Un cucchiaino di succo di cipolla cruda al mattino è il modo più efficace di utilizzarne le qualità intrinseche ma io suggerirei di inserire nella dieta interi pasti a base di cipolla, cruda o cotta,che sarebbero letteralmente un toccasana intestinale oltre che respiratorio.

La CURCUMA è poi un altro tra i rimedi casalinghi più efficaci per la bronchite: mezzo cucchiaino di polvere di curcuma, sciolta in mezzo bicchiere di brodo vegetale (o cosparsa sulle verdure) e somministrato per due o tre volte al giorno, l'effetto è ulteriormente migliorato se si assume a stomaco vuoto.

In commercio esiste anche per questa sostanza la tintura madre la quale ne concentra le caratteristiche; a voi la scelta.

 

Come abbiamo analizzato ci sono piante ed elementi che possono essere aiuti importanti per contastare i sintomi delle malattie da raffreddamento, utilizzabili da chi non vuole ricorrere a farmaci p.d. e anche da agonisti che non potrebbero farlo pena l'interferenza con la loro forma atletica.

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